Ramadan occasione di amicizia tra cristiani e musulmani
di Santosh Digal
Giornalista islamica di Mindanao racconta la sua esperienza di amicizia quotidiana con i cristiani e giudica conoscenza e rispetto reciproco una possibile via per l’armonia tra le due fedi.

Manila (AsiaNews) – “Il digiuno del Ramadan è  per me un’occasione per rafforzare il rapporto con i miei amici cristiani”. È quanto afferma Samira Gutoc, giornalista islamica filippina originaria di Mindanao e membro del Young Moro Professional Network (Ympn), ong attiva nel dialogo di pace tra cristiani e musulmani. Per lei “l’essenza del digiuno del Ramadan diviene reale nel quotidiano reciproco sorriso tra cristiani e musulmani”.

Il suo contatto con i cristiani risale al periodo dei suoi studi all’University of Philippines di Manila. In questi anni grazie al Ramadan stringe con loro una forte amicizia. Lei racconta che “al  primo anno di università le mie compagne di stanza cattoliche mi aiutavano ad alzarmi alle tre del mattino per poter fare la colazione che precede il digiuno. Ero sul serio colpita da questo rispetto”. Il rapporto è proseguito negli anni e continua oggi con amici e i colleghi di lavoro. Per aiutarla, essi non mangiano di fronte a lei e in molti casi digiunano anche loro per molte ore manifestando amicizia e partecipazione. Ciò è per Samira un esempio di possibile armonia tra le due fedi.         

Il lavoro quotidiano con i cristiani e le continue domande sulle usanze della sua religione stanno inoltre aiutando Samira “ad essere una musulmana migliore” e “ad individuare gli aspetti comuni tra le due fedi”. La giornalista  afferma che “anche Gesù e gli altri profeti digiunavano. Per i musulmani le 12 ore del Ramadan sono un aiuto a non compiere il male, a fare buone azioni e un momento per aiutare i poveri”.

Mindanao, regione a maggioranza musulmana da cui proviene Samira, è da 40anni  teatro di una guerriglia tra esercito e separatisti islamici del Moro Islamic Liberation Front (Milf). Gli scontri hanno colpito milioni di persone senza distinzione di fede causando tra il 2008 e il 2009 oltre 750mila profughi. Chiesa cattolica e organizzazioni islamiche, quali il Forum dei vescovi e degli ulema ( Bishop Ulama Forum) o il Ympn, continuano a proporre una via per il dialogo. Negli ultimi sei mesi nelle varie città della regione sono avvenuti 290 incontri tra esponenti delle due fedi, per giungere a una soluzione definitiva del conflitto.