Il nuovo governo di Tokyo taglia migliaia di miliardi di finanziamenti alle imprese
I finanziamenti già decisi saranno ridotti, forse da 15mila a “solo” 7mila miliardi di yen. Esperti: Tokyo vuole recuperare risorse da destinare ad altri progetti, ma rischia di deprimere un’economia in difficile ripresa.

Tokyo (AsiaNews/Agenzie) – Il neoeletto governo, guidato dal Partito Democratico, ha deciso oggi di sospendere parte degli aiuti per 15mila miliardi di yen (oltre 112 miliardi di euro) deciso dal precedente governo. Il ministro delle Finanze Hirohisa Fuji ha indicato che saranno erogati non più di 7mila miliardi, anche se il nuovo programma è ancora allo studio e si prevede sarà definito entro il 2 ottobre.

L’annuncio ha suscitato perplessità tra molti esperti, che temono che un’improvvisa riduzione dei finanziamenti abbia effetti recessivi sull’economia, con le molte aziende ancora in difficoltà che hanno  impostato la loro politica anche su questo sosegno. Fuji ha ripetuto che il deficit di bilancio dello Stato sarà ridotto eliminando gli sprechi e senza intaccare la crescita economica. Ma analisti osservano che il nuovo governo ha bisogno di reperire i fondi per mantenere le riforme promesse durante le elezioni, come la riduzione delle imposte sui carburanti per veicoli per l’anno fiscale 2010, manovra che si stima significhi un risparmio per gli automobilisti di 2.500 miliardi di yen e minori introiti per 1.700 miliardi per lo Stato e per 800 miliardi per le autorità locali.

Intanto il governo del premier Yukio Hatoyama, insediato due giorni fa, gode di grande fiducia e da un’indagine del giornale Nikkei e della televisione Tokyo Corp. risulta avere il 75% di consensi: risultato secondo solo all’80% che gratificò il primo governo del premier Junichiro Koizumi nell’aprile 2001. Le indagini di altri noti quotidiani hanno tutte mostrato consensi superiori al 71%. Gli intervistati si dicono molto fiduciosi che la politica del nuovo governo (il primo del Pd da oltre 15 anni) possa portare grandi miglioramenti economici.