Dalla clausura di Mumbai al primo Congresso missionario dell’India
di Nirmala Carvalho
La preghiera delle suore del monastero di Andheri East per il primo incontro continentale dedicato all’evangelizzazione. La superiora: “Attraverso le preghiere per il Congresso noi contribuiamo a che il nome di Gesù venga proclamato in India”.
Mumbai (AsiaNews) – Le suore di clausura di Mumbai (nella foto) partecipano al primo Congresso missionario della Chiesa indiana. Le monache carmelitane del convento di Andheri East hanno già cominciato a prepararsi per l’evento che, dal 14 al 18 ottobre prossimo, vedrà coinvolta tutta la Chiesa del continente.
 
Madre Soccorro, superiora del monastero, racconta ad AsiaNews che “c’è grande gioia nella nostra preghiera per il Prabhu Yesu Mahotsav, il Congresso missionario”. Le suore hanno ricevuto il testo dell’invocazione realizzata proprio per l’appuntamento di ottobre. Non saranno presenti di persona ai lavori al Collegio San Pio X di Goregaon, a Mumbai. Ma da giorni stanno pregando secondo l’intenzione suggerita dall’episcopato indiano.
 
I vescovi hanno infatti invitato tutti i fedeli a pregare per il Congresso inviando un testo, tradotto in 11 lingue, per invocare l’intercessione di Gesù e Maria. La preghiera contiene l’auspicio che il Prabhu Yesu Mahotsav rinnovi l’impegno missionario della Chiesa che sempre di più i cristiani “testimonino e diffondano la luce della fede a tutti i fratelli e le sorelle dell’India”.
 
“La preghiera è il cuore della nostra vocazione - ricorda sr. Soccorro - ed è la fonte della missione. Attraverso le preghiere per il Congresso noi contribuiamo a che il nome di Gesù venga proclamato in India”. La superiora del convento di Andheri East ricorda che “non a caso la co-patrona delle missioni è Santa Teresa di Lisieux, il Piccolo fiore, che era una claustrale carmelitana”.
 
Il Prabhu Yesu Mahotsav, sarà occasione anche per ricordare la presenza millenaria della Chiesa in India. Dice sr. Soccorro: “Il cristianesimo si è impastato con l’India lungo i secoli e ora questo lavoro è visibile a tutti. L’impegno per i poveri, tribali, dalit ed emarginati, per le donne e le giovani; le opere educative e caritative, gli ospedali, le istituzioni create dalla Chiesa sono tutte la testimonianza dell’impeto missionario che ha raggiunto l’India contribuendo alla costruzione del Paese”.