Nessuno si aspetta molto dall’incontro tra Obama, Netanyahu e Abbas
La Casa Bianca avverte di non aspettarsi annunci importanti e parla di un’occasione per mettere insieme i tre leader. Per gli israeliani “una photo opportunity”, per i palestinesi un modo per far capire agli americani che blocca il processo di pace.
New York (AsiaNews/Agenzie) – Per gli israeliani solo una “photo opportunity”, per i palestinesi di Abbas “un’opportunità per far capire a Obama chi blocca i negoziati”, per Hamas un incontro “inutile”. Domina il pessimismo alla vigilia dell’incontro che domani a News York vedrà l'incontro "tripartito" tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente palestinese Mahmoud Abbas e il presidente americano Barack Obama. Dalla stessa Casa Bianca, peraltro, si avverte di non pensare ad annunci importanti, ma che obiettivo dell’incontro è “riunire nella stessa stanza” palestinesi e israeliani e cercare di “superare le spaccature”.
 
A gettare ulteriori ombre, l’uccisione, avvenuta ieri, di due palestinesi al confine della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano. Gli uomini, secondo i militari israeliani, stavano mettendo una bomba vicino al muro di separazione.
 
Il calendario dell'incontro "tripartito" prevede separati colloqui di Obama con i due leader mediorientali e un successivo incontro a tre. Il tutto a margine dell’assemblea delle Nazioni Unite.
 
“Speriamo – ha detto in proposito il capo dei negoziatori palestinesi, Saeb Erekat – che questo incontro dia al presidente Obama l’opportunità di ascoltare i diversi punti di vista e di capire chi sta bloccando i negoziati”. “Per noi – ha sottolineato – è Israele che li sta bloccando, perché rifiuta di applicare quanto previsto dalla road map”. “E’ Netanyahu – ha aggiunto – che rifiuta la richiesta di Obama di riprendere i negoziati sulla base delle risoluzioni internazionali e della road map e speriamo che il presidente americano voglia costringere le parti ad applicarle”.
 
Da parte sua, il primo ministro di Hamas, Ismail Haniyeh, ha affermato che “nessuna concessione” che Abbas facesse “sarà rispettata” e che i negoziati sono “inutili”.
 
Da parte israeliana, infine, una fonte dell’ufficio del Primo ministro, citata da Haaretz, afferma che l’incontro “non aprirà negoziati e non toccherà dettagli significativi” e che “le differenze sulla questione degli insediamenti restano profonde”.