Cristiano convertito dall’islam minacciato di morte insieme alla famiglia
Dopo la preghiera del venerdì un gruppo di fanatici ha assalito la casa di William Gomes, giovane musulmano convertito al cristianesimo e attivista per i diritti umani. La polizia non prende iniziativa per garantirgli protezione.
Dakha (AsiaNews) -  William Gomes, cattolico convertito si dall'islam, è in pericolo di vita Da diversi giorni è nel mirino di estremisti musulmani che vogliono ucciderlo a causa della sua nuova fede. Il 25 settembre scorso ha dovuto fuggire da casa per salvarsi da un gruppo di militanti islamici che volevano uccidere lui e la sua famiglia (moglie e figlio), bruciandogli la casa. Dopo la preghiera del venerdì in una moschea vicina, il gruppo di fanatici avevano chiesto alla guide della loro moschea di sentenziare sulla sorte del giovane, discutendo la pena da infliggergli.
 
Giornalista freelance e attivista per i diritti umani, sposato con una cattolica e padre di un bambino, Gomes aveva già ricevuto minacce di recente, ma il 25 settembre i suoi accusatori sono passati dalle parole ai fatti. Capitanati da Mohammed Nazm uddin Titu, leader locale del movimento di giovani musulmani Chatra league hanno marciato sulla casa del giovane accusato di apostasia.
 
L’attivista per i diritti umani ha cercato la protezione della polizia, ma gli agenti del commissariato di Jatrabri si sono limitati ad accettare la denuncia. Gomes racconta che l’ufficiale di turno gli ha garantito l’intervento della polizia solo a fatto avvenuto e ha commentato le minacce dicendogli che non poteva stupirsi della rabbia dei musulmani per la sua conversione.    
 
Già il 23 settembre c’erano state delle avvisaglie. Mohammed Mijan Bandari, leader locale del Bangladesh Nationalist party (BNP), aveva assalito il cugino di Gomes, Mohammed Faruk, che insieme alla moglie stava andato a trovare il parente e la sua famiglia. L’attivista per i diritti umani era intervenuto in difesa del cugino con l’aiuto della madre e del padre ricevendo minacce di morte da Bandari e dal gruppo di islamisti composto da un centinaio di persone. Solo l’arrivo della polizia aveva disperso la folla e placato le acque.
 
L’attivista per i diritti umani, di cui AsiaNews ha pubblicato alcuni report, ha ricevuto la solidarietà di Buni Yani, suo amico musulmano e docente della facoltà di scienze e politiche alla Muhammadiyah University di Jakarta. Yani ha lanciato un appello perché le autorità del Bangladesh garantiscano la sicurezza di Gomes e della sua famiglia.