La comunità internazionale in aiuto alle vittime del terremoto a Sumatra
I soccorritori lottano contro il tempo per recuperare i sopravvissuti ancora intrappolati sotto le macerie. A 40 ore dal sisma salvata una ragazza, sepolta dal crollo del college in cui studiava. Unione europea, Russia e Australia inviano generi di prima necessità e cibo per i superstiti, molti dei quali dormono per strada.
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – A Sumatra sono arrivati i primi aiuti internazionali nelle zone colpite dal terremoto, dopo l’appello lanciato dal governo indonesiano. Due aerei australiani con personale medico ed esperti nelle operazioni di soccorso sono atterrati a Padang, la città più colpita dal sisma; dozzine di squadre di vigili del fuoco britannici sono attesi nel pomeriggio. Sul posto è già attiva una equipe svizzera con cani da soccorso, insieme a personale proveniente da Russia, Unione europea e Giappone.
 
Il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 7.6 che ha colpito una larga zona del Sumatra occidentale, il 30 settembre scorso, è di circa 1100 morti e 3mila dispersi, molti dei quali ancora intrappolati sotto le macerie. Fonti locali a Padang riferiscono di un fetore di cadaveri in decomposizione proveniente dagli edifici collassati, mentre i soccorritori lottano contro il tempo per recuperare eventuali sopravvissuti.
 
Australia, Russia, Regno unito e Unione europea hanno inviato generi di prima necessità, medicine e squadre di soccorso; In diverse zone comincia a scarseggiare il cibo, recapitare gli aiuti è difficoltoso perché strade e ponti sono andati distrutti, molti che hanno perso la casa sono costretti a dormire per strada.
 
Oggi a Padang, la Croce rossa internazionale terrà un vertice per coordinare le operazioni di emergenza; la priorità è assicurare cure mediche ai feriti. Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha ordinato la distribuzione immediata di 10 milioni di dollari Usa in aiuti; egli chiede “pazienza” alla popolazione e assicura che verranno intrapresi “tutti gli sforzi possibili” per recuperare i dispersi.
 
In un quadro di morte e devastazione arrivano anche piccoli segnali di speranza, come il salvataggio di una giovane estratta viva dalle macerie del college in cui studiava, a 40 ore di distanza dal sisma. Ratna Kurniasari Virgo, 19 anni, ha riportato gravi ferite, ma è ancora viva e dovrebbe cavarsela. Ieri dalle rovine dell’Ambacan hotel è partito un sms con una richiesta di aiuto: i soccorritori ritengono che “vi sono ancora otto persone vive là sotto”, ma l’intervento è estremamente delicato: una manovra azzardata potrebbe causare il collasso completo dell’edificio e schiacciare quanti sono intrappolati fra le macerie.