Tensione a Gerusalemme dopo gli scontri alla spianata delle Moschee
di Joshua Lapide
Fedeli ebrei ultraortodossi presi a sassate. Ieri due episodi di scontri fra giovani palestinesi e polizia israeliana. La polizia ha chiuso la visita alle moschee ai musulmani inferiori a 50 anni.

Gerusalemme (AsiaNews) – La spianata delle Moschee rimane chiusa oggi ai turisti, dopo gli scontri fra polizia e giovani palestinesi accaduti ieri nelle vicinanze, conclusisi con feriti e arresti. La tensione cresce nella città. Stamane alcuni fedeli ultraortodossi sono stati presi a sassate al Monte degli Ulivi. La polizia ha arrestato i responsabili e non vi è stato alcun ferito.

Ieri in mattinata e nel pomeriggio centinaia di giovani palestinesi si sono scontrati con la polizia lanciando sassi e bottiglie; la polizia ha risposto con granate assordanti e con idranti, arrestando tre persone e ferendone sette.

Il gruppo dei palestinesi esigeva la riapertura della spianata, chiusa giorni fa dalle forze dell’ordine israeliane dopo alcuni scontri fra palestinesi e poliziotti israeliani. I manifestanti protestavano contro l’intrusione di alcuni fedeli ebrei venuti a pregare nella spianata, da essi giudicata una provocazione. Secondo la polizia gli ebrei in questione erano solo dei turisti.

La spianata delle moschee, il terzo luogo per santità dell’islam,  si trova nella città vecchia, sulle fondamenta dell’antico tempio ebraico. Diversi gruppi di ebrei ultraortodossi ne rivendicano il possesso e vorrebbero distruggere le moschee. In occasione della festa ebraica dello Yom Kippur, il 28 settembre scorso, alcuni gruppi utraortodossi ebraici hanno distribuito volantini invitando a una visita di massa alla spianata. Il capo della Waqf, Sheikh Azzam Al-Khatib, l’associazione responsabile degli edifici musulmani, ha chiesto alla polizia di impedire l’entrata dei gruppi ebrei. Per tutta risposta, la polizia ha permesso l’entrata di una diecina di fedeli israeliti, provocando frustrazione fra i musulmani. Ciò ha portato a scontri con la polizia, con 30 feriti e la chiusura della spianata ai musulmani inferiori ai 50 anni.

Ieri i giovani palestinesi gridavano: “Daremo il nostro sangue e la nostra anima, sacrificandoci per Al Aqsa”, domandando il rispetto del loro diritto di poter entrare sulla spianata.

Anche un membro di Fatah, Hatem Abdel Qader, è stato arrestato dalla polizia e rilasciato dopo alcune ore, con l’obbligo di non risiedere nella città vecchia per 15 giorni.

A tutt’oggi migliaia di poliziotti e soldati stazionano nella città vecchia e attorno alla spianata, mentre migliaia di fedeli ebrei vanno a ricevere la benedizione al Muro occidentale [il “Muro del Pianto”] alla base della spianata delle moschee.

Nel settembre del 2000, una "passeggiata" di Ariel Sharon sulla spianata ha innescato la Seconda Intifada.