Migliaia di studenti cattolici in aiuto alla popolazione alluvionata
di Santosh Digal
Ogni giorno gli studenti di 15 istituti cattolici distribuiscono viveri e beni di prima necessità alla popolazione colpita dalla tempesta Ketsana. Oltre 375mila persone sono ancora nei centri di raccolta; i danni all’agricoltura e alle infrastrutture ammontano a 93milioni di euro. Il governo ammette “gravi negligenze” nella gestione dei soccorsi.

Manila (AsiaNews) – Migliaia di studenti e insegnanti di 15 istituti cattolici di Manila forniscono ogni giorno aiuto alla popolazione colpita il 26 settembre dalla tempesta tropicale Ketsana.

“C’è ancora molto da fare per ricostruire le vite distrutte – afferma Maria Christine, studentessa della University of Santo Thomas – ma la nostra speranza è poter continuare a offrire ciò che abbiamo”. Ogni giorno Christine e altri 50 studenti dell’ateneo domenicano visitano gli alluvionati dei quartieri più poveri, distribuendo loro sacchi di riso, bottiglie d’acqua, vestiti e medicinali. Il medesimo servizio è offerto anche dagli altri istituti della città. Ciò grazie ai fondi della Caritas filippina e alle campagne di donazioni organizzate da scuole e parrocchie.In totale la Chiesa ha aiutato finora circa 65mila famiglie nelle 50 province colpite. A Manila è inoltre attivo dal due ottobre un programma che prevede la distribuzione di viveri del valore di 400mila euro a oltre 10mila famiglie.

Intanto il governo, attraverso il portavoce Cerge Remonde, ammette “gravi sbagli e negligenze” nell’organizzazione dei soccorsi” durante l’alluvione, che ha causato 300 morti e allagato circa l’80% della città.    

Secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha) sono quasi quattro milioni gli alluvionati filippini che necessitano di aiuti umanitari, di cui oltre 375mila ospitati nei centri di raccolta; 16900 abitazioni sono state distrutte e i danni alle infrastrutture e all’agricoltura ammontano a 93milioni di euro. A ciò si aggiunge il bilancio del tifone Parma che il 3 ottobre ha colpito il nord del Paese, causando 16 morti e costretto alla fuga oltre 300mila persone.