Tifone nel nord delle Filippine: frane e crolli, si temono centinaia di morti
di Santosh Digal
Il 60% della provincia di Pangasinan è sommerso dall’acqua. Nei villaggi più colpiti della regione della Cordillera restano in piedi poche case. Sr. Bejer, della diocesi di Urdaneta: “Le varie strutture della Chiesa sono state trasformate in centri di accoglienza per gli sfollati”.
Manila (AsiaNews) - Una serie di frane causate dalle piogge torrenziali ha distrutto città, villaggi e strade nelle zone montagnose del nord delle Filippine. Si teme che i morti nelle province di Benguet e Mountain possano essere oltre 100.
                           
Le autorità locali parlano di centinaia di smottamenti che nella notte hanno colpito cinque città nella regione della Cordillera, circa 200 km a nord di Manila. Le frane sono causate dalle incessanti precipitazioni scaricate nella zona dal tifone Parma che dal 3 ottobre si sta abbattendo sulle Filippine.
 
Il Paese, alle prese con i danni ed i morti causati dalla tempesta tropicale Ketsana di due settimana fa sta, ora sta facendo i conti con il novo tifone. Butch Velasco, ufficiale della Provincial Disaster Coordinating Council (Pdcc), afferma che il 60% della provincia di Pangasinan e di quelle adiacenti è ormai sommersa e che le persone rimaste senza casa sono migliaia
 
Rex Manuel, uno dei responsabili dei soccorsi nella Cordillera, rende noto che nei villaggi di Buyagan e La Trinidad, i più colpiti dalle ultime frane, solo tre delle centinaia di case sono rimaste in piedi. Le strade sono impraticabili e i mezzi di soccorso faticano ad arrivare nelle zone colpite, molte delle quali raggiungibili solo via mare o in elicottero.
 
Sr. Mary Audrey Bejer, suora benedettina della diocesi di Urdaneta, dice ad AsiaNews che “la popolazione si trova in una situazione disperata. Le varie strutture della Chiesa sono state trasformate in centri di accoglienza per gli sfollati”. Aggiunge la religiosa: “Chiediamo a tutti di pregare per noi affinché la popolazione possa essere tratta in salvo. Stiamo facendo tutto il possibile, ma la situazione è davvero drammatica”.