Contro la povertà, borse fabbricate con stracci e rifiuti
di Santosh Digal
Oltre 300 donne della discarica di Payatas trovano lavoro grazie all’aiuto di giovani laureati cattolici.

Manila (AsiaNews) – Nella discarica di Payatas (Manila)  300 donne trovano un’alternativa alla povertà fabbricando borse con materiali riciclati, tra cui stracci e bottiglie di plastica. E questo grazie al progetto ecologico “Rags to Riches bags“ realizzato da alcuni ex studenti cattolici dell’Ateneo de Manila University.

“Cerchiamo di aiutare queste donne, che sono senza lavoro – afferma Reese Fernandez, studentessa di 25 anni coinvolta nel progetto – esse badano tutto il giorno alla casa e ai figli. Ciò non consente loro alcun guadagno”.

Payatas è un’enorme discarica situata nella periferia di Manila. Qui le baracche si confondono con i cumuli di spazzatura. Unico sostentamento della popolazione è la vendita e dei rifiuti riciclati.

Il progetto  nasce nel 2006, quando cinque giovani laureati decidono di creare, secondo un design innovativo, borse e altri oggetti realizzati con materiali di riciclo, coinvolgendo un gruppo di 20 donne del distretto. Il ricavo è all’inizio di un solo pesos (0,01 euro) a borsa. In soli tre anni il progetto riscuote però un grande successo. Oggi le borse sono vendute al prezzo di 500 pesos (7 euro) e le 300 donne impiegate non bastano a soddisfare il continuo aumento delle richieste.

Il gesuita p. Bienvenido F. Nebres, rettore dell’università, afferma che “numerosi studenti e laureati dell’ateneo sono coinvolti in progetti che mirano allo sviluppo dei quartieri poveri della città”. Secondo il sacerdote queste iniziative, oltre al ruolo sociale, sono una grande opportunità di lavoro per i giovani, spesso costretti a emigrare una volta laureati.