L’economia cinese cresce dell’8,9%
In un anno è cresciuta del 7,7%. Ma si teme che la crescita sia dovuta soprattutto al pacchetto di stimolo lanciato dal governo. Banca Mondiale: l’80% della crescita è dovuta ai prestiti distribuiti dallo Stato. Fra la popolazione si sente forte l’inflazione e la disoccupazione, con salari ancora più ridotti.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Il Prodotto interno lordo (Pil) del terzo trimestre è cresciuto in Cina dell’8,9%, il più alto nell’anno. Lo ha dichiarato oggi l’Ufficio di statistiche pubblicando i dati. Lo scorso trimestre era del 7,9. In un anno la crescita è stata del 7,7%, confermando la Cina come il Paese che sta meglio uscendo dalla crisi economica globale.

Le cifre, che mostrano anche una crescita della produzione industriale (+12,4%), facendo sperare che alla conclusione del 2009 il Pil potrà salire fino all’8%. Il vice-premier Li Keqiang ha dichiarato che c’è “una buonissima possibilità” che la Cina possa giungere l’obbiettivo dell’8% di crescita in un anno, considerato un livello necessario per garantire occupazione e ridurre tensioni sociali.

Secondo diversi economisti, la ripresa sarebbe più frutto del pacchetto anti-crisi che Pechino ha lanciato all’inizio dell’anno con robuste immissioni di capitale nel mercato e concessioni indiscriminate di prestiti bancari. Secondo la Banca mondiale, più dell’80 della crescita di quest’anno è stata prodotta dal sostegno dello Stato.

A livello di base, fra la popolazione si registrano prezzi al consumo sempre più alti. Allo stesso tempo, dopo che decine di milioni di lavoratori migranti sono stati licenziati (per il cadere delle esportazioni), ora vengono riassunti in parte, ma con salari ancora più inferiori di prima. Gli esperti affermano che la vera sfida che Pechino dovrà affrontare è quella di ritirare lo stimolo senza far crollare l’economia. Lo scorso agosto, una riduzione dei prestiti ha prodotto un abbassamento del 20% della borsa di Shanghai.