Afghanistan: l’Onu evacua 600 impiegati. Motivi di sicurezza
La decisione segue il sanguinoso attacco dei talebani, del 28 ottobre scorso, in cui sono morti sei impiegati delle Nazioni Unite. Il personale Onu in servizio nel Paese conta circa 5mila dipendenti, di cui 3700 locali.
Kabul (AsiaNews/Agenzie) – Le Nazioni Unite evacueranno dall’Afghanistan 600 membri del personale internazionale per motivi di sicurezza. La decisione giunge dopo il sanguinoso attacco dei talebani che ha colpito la sede Onu a Kabul il 28 ottobre scorso, uccidendo sei dipendenti.
 
Ad oggi lo staff internazionale delle Nazioni Unite in Afghanistan conta 1300 persone, a cui si aggiungono 3700 impiegati locali. I 600 che verranno evacuati rappresentano il 12% del suo personale complessivo nel Paese.
 
L’Onu assicura che  “riporterà  gli evacuati [nel Paese] al più presto possibile, non appena si ristabilisce una situazione di sicurezza e vengono trovate soluzioni per la loro protezione”. Confermando “il pieno impegno nell’aiutare la popolazione dell’Afghanistan”, la missione delle Nazioni Unite garantisce il proprio “sforzo per ridurre al minimo la sospensione delle attività in attesa della realizzazione dei provvedimenti supplementari di sicurezza”.
 
Commentatori locali affermano che la scelta dell’Onu ribadisce la pericolosa china su cui si trova il Paese. Le elezioni presidenziali e le truffe, il ballottaggio annunciato e poi cancellato, la diffusa miseria e insicurezza hanno minato la già fragile reputazione di cui godono il governo di Kabul, le organizzazioni internazionali e il contingente straniero tra la popolazione. Secondo esperti locali l’intero Paese dovrebbe essere oggetto di una ricostruzione qualitativa, che abbracci tessuto sociale, classe dirigente, scuole, strade e ospedali.