Accademico delle scienze licenziato per motivi “politici” e religiosi
di Wang Zhicheng
Fan Yafeng, professore modello, è impegnato nel campo sociale dei diritti umani ed è capo di una comunità protestante sotterranea. Il governo preoccupato dell’alleanza fra attivismo sociale e cristianesimo.

Pechino (AsiaNews) – Un ricercatore dell’Accademia delle Scienze sociali, che è pure cristiano protestante, è stato licenziato per “motivi politici”. Il ricercatore è pure leader di una chiesa domestica della capitale.

Fan Yafeng, ricercatore associato nel settore legale dell’Accademia delle Scienze sociali, ha dichiarato che i suoi superiori lo hanno chiamato il 3 novembre scorso per comunicargli che il contratto con lui era rescisso. Oltre al direttore del dipartimento, vi era anche il segretario del partito. Entrambi hanno confermato che lui veniva licenziato “per motivi politici”.

Secondo il Chrd (China Human Right Defenders),  il licenziamento di Fan Yafeng,  è un’altra importante soppressione per azzerare le chiese protestanti sotterranee della capitale.

Ma altri esperti fanno notare che Fan, studioso modello all’Accademia, ha molto scritto su riforme politiche e costituzionali e ha difeso spesso cristiani protestanti nei loro diritti religiosi.

Fan Yafeng, 40 anni, è nato nell’Anhui. Nel ’92 si è laureato in pedagogia all’Università normale dell’Anhui; nel ’95 si è laureato in legge all’Università di Pechino. Nel 2003 è divenuto dottore in legge presso l’Accademia delle Scienze sociali.

Dal 2007 è in atto in Cina una campagna contro le comunità protestanti sotterranee che, secondo le stime più sobrie, radunano oltre 50 milioni di fedeli. La campagna prevede o l’assorbimento delle comunità nel Movimento delle tre autonomie, che raccoglie le comunità protestanti ufficiali e controllate dal governo, o la soppressione (v. Documento segreto del Partito per “normalizzare” i cristiani protestanti cinesi).

Molti cristiani, ispirati dalla loro fede, si impegnano nel campo dei diritti umani e religiosi. Allo stesso tempo, molti dissidenti e attivisti scoprono nella fede cristiana la base umana e filosofica per lottare con più forza per i diritti umani in Cina.

Il governo teme questa “alleanza” fra impegno sociale e religioso e continua a sopprimere gli uni e gli altri.