Imponente manifestazione dei maoisti contro il governo e la polizia
Oggi i manifestanti sono decine di migliaia, ma domani se ne attendono almeno 300 mila. Fra essi vi è l’ex premier Prachanda. Crescono i segnali di instabilità.

Kathmandu (AsiaNews/Agenzie) - Decine di migliaia di maoisti hanno invaso oggi le strade del centro di Kathmandu, scontrandosi anche con la polizia, per contestare il governo di coalizione e la sua lentezza nel dare lavoro agli ex guerriglieri. La manifestazione cominciata oggi, durerà fino a domani e i maoisti sperano di radunare fino a 300 mila persone.

Almeno 2 mila poliziotti, con gas lacrimogeni e manganelli, hanno cercato di difendere la sede del governo dall’assalto dei manifestanti. Fra essi vi è pure l’ex capo maoista ed ex premier Prachanda, dimessosi lo scorso maggio.

Il braccio di ferro fra maoisti e governo è causato dalla lentezza con cui l’esercito assorbe nelle sue file gli ex ribelli maoisti.

Nel 2006, dopo dieci anni di lotta armata, i guerriglieri maoisti si sono accordati con i “sette partiti” del vecchio regime per eliminare la monarchia e creare un’Assemblea Costituente. Gli accordi firmati sotto l’egida dell’Onu implicano il disarmo e il reintegro dei guerriglieri nelle file dell’esercito.  Nel 2008, guidati dal loro leader Prachanda,  i maoisti hanno vinto le elezioni. Ma il presidente  Ram Baran Yadav, timoroso del troppo potere dei maoisti, si è rifiutato fino ad ora di integrare tutti gli ex ribelli nell’esercito. A causa della lentezza del reintegro, nel maggio scorso Prachanda aveva sostituito il gen. Rukmangat Katwal, capo dell’esercito. Ma il presidente – che è capo delle Forze armate – lo ha rimesso nelle sue funzioni. A causa di ciò, il 4 maggio scorso Prachanda si è dimesso, aprendo una crisi politica profonda che sta avendo anche contraccolpi economici.

Secondo l’Onu vi sono segni di grande instabilità nel Paese. A tutt’oggi oltre 19mila ex guerriglieri maoisti attendono di essere reintegrati all’interno della società.