Gioia per la liberazione di p. Sinnott
di Santosh Digal
Dopo il rilascio il sacerdote racconta i 31 giorni di prigionia. I rapitori non lo avrebbero mai ucciso perché volevano solo il riscatto. P. Sinnott vuole rimanere nelle Filippine.

Manila (AsiaNews) – “Ringraziamo tutti quelli che hanno lavorato per il rilascio di p. Sinnott e speriamo che simili fatti non si ripetano in futuro”. Così mons. Angel Lagdameo, presidente della Conferenza episcopale filippina, commenta la liberazione di p. Micheal Sinnott. Dopo 31 giorni di prigionia il missionario irlandese di S. Colombano è stato rilasciato questa mattina a Sangali (Zamboanga-Mindanao), grazie all’intervento di membri del Milf (Moro Islamic Liberation Front).

P. Sinnott era stato rapito lo scorso 11 ottobre nella sua casa a Pagadian (Zamboanga) da un commando di sette uomini armati. Per sfuggire all’esercito filippino i rapitori hanno costretto p. Sinnott, anziano e malato di cuore, a vagare per un mese nella giungla della provincia di Lanao del Norte, distante 150 km da Zamboanga.

 “Subito dopo il sequestro, i sette rapitori mi hanno caricato su una barca fino a Lanao - racconta p. Sinnott –  e qui mi hanno affidato a due guardie”. “Dopo aver attraversato le paludi – continua – mi hanno condotto nella foresta". Egli afferma che nella giungla aveva come unico riparo una tenda di frasche e come letto un’amaca, ma dice di essere stato trattato bene dai sequestratori.

“Il riscatto era la ragione del mio rapimento – afferma p. Sinnott - i rapitori mi hanno sempre assicurato che non mi avrebbero ucciso”. Il sacerdote aggiunge che “nonostante quello che mi è successo voglio ancora lavorare nelle Filippine”.

P. O’Donoghue, responsabile regionale della Società di S. Colombano, dice che “questa mattina abbiamo appreso con gioia e gratitudine la notizia della liberazione di P. Sinnott”, e che “nei prossimi giorni, decideremo dove poter assegnarlo. Per ora ha bisogno di riposarsi e di recuperare le forze”.

Nelle scorse settimane i missionari colombani hanno organizzato a Pagadian e Zamboanga veglie di preghiera e manifestazioni pacifiche per chiedere la liberazione del sacerdote, coinvolgendo fedeli cristiani e musulmani.

Negli ultimi anni 13 missionari stranieri sono stati rapiti o uccisi. P. Sinnott è il terzo sacerdote di origine irlandese a subire un sequestro. Nel 1997 p. Des Hartford è rapito da un gruppo di ribelli islamici e liberato dopo 12 giorni di prigionia. Pochi anni dopo nel 2001 un altro missionario, p. Rufus Hally di Waterford  è ucciso durante un tentativo di rapimento. Nel 2007, il Milf aveva mediato con i rapitori per la liberazione di padre Giancarlo Bossi del Pime, sequestrato a Zamboanga e liberato dopo 39 giorni di prigionia.