Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Un parco a tema “che unisca la Bibbia e la cultura tradizionale cinese, una sorta di parco giochi che faccia concorrenza a quelli della Disney sul territorio cinese”. È l’ultima trovata del famoso industriale Leung Moon-lam, scappato ad Hong Kong dalla Cina continentale nei primi anni ’70. Nel frattempo, però, non si ferma la repressione religiosa del governo di Pechino: il governo di Shanghai ha arrestato ieri sei leader cristiani per fermare una funzione religiosa “non autorizzata”.
Il parco divertimenti dovrebbe sorgere nella provincia del Liaoning. Secondo Leung, divenuto cristiano nel 1996, il progetto noto come “Mondo dell’armonia” dovrebbe combinare il cristianesimo con la cultura cinese tradizionale: nel piano sono coinvolti anche altri imprenditori cristiani, pronti a svilupparlo su un’area di 2,3 chilometri quadrati nei pressi di Tieling.
Dato l’alto numero di capitali in ballo, non è detto che il governo centrale non dia la sua approvazione all’idea. Ma non si tratta di aperture religiose: la retata di ieri, avvenuta nella metropoli orientale, dimostra che la politica ufficiale rispetto alle religioni rimane immutata. Secondo Cui Quan, pastore principale della chiesa di Wanbang, la polizia ha fermato sei leader cristiani per “interrogarli”. In realtà, le autorità volevano fermare una funzione pubblica prevista per il pomeriggio.
La chiesa, che secondo l’Ufficio affari religiosi di Shanghai “compie attività illegali”, è stata già chiusa due settimane fa. Conta al momento circa mille fedeli, che si erano riuniti per impedire l’arresto ma sono stati allontanati dai poliziotti. Per Cui “non c’è nulla da temere, non abbiamo paura. Ma abbiamo la sensazione che lo sviluppo religioso in Cina sia divenuto peggiore, negli ultimi tempi. Per chi è saldo nella fede, queste prove servono a rafforzarsi; chi però ancora non ha questa forza rischia di allontanarsi”.
Dopo l’arresto dei sei leader, circa 500 fedeli si sono comunque riuniti in un parco per proseguire la funzione. La chiesa ha presentato un reclamo formale contro la chiusura, sottolineando che le libertà di aggregazione e di religione sono protette dalla Costituzione. Questa non è la prima volta che la chiesa di Wanbang viene presa di mira dalle autorità: nel febbraio del 2009 è stata già chiusa, e il proprietario del terreno su cui sorge ha subito delle pressioni dal governo per rescindere il contratto di affitto.
Anche la chiesa protestante di Shouwang, a Pechino, ha subito alcuni giorni fa la censura del governo: i suoi 700 membri sono stati cacciati dall’edificio per impedire loro di celebrare i propri riti, ma questi si sono riuniti in un parco pubblico (sotto una tempesta di neve) per compierli lo stesso.