Damasco, tre vittime per la “misteriosa” esplosione di una gomma
L’incidente ha coinvolto un bus di pellegrini iraniani, diretti al santuario dedicato alla nipote di Maometto. Lo scoppio provocato dall’eccessiva pressione durante le operazioni di gonfiaggio. Testimoni locali non credono alla versione dell’incidente: è attentato.
Damasco (AsiaNews/agenzie) – È di tre morti, tra cui un ragazzo di 13 anni, il bilancio delle vittime di un’esplosione in una stazione di servizio a Damasco. L’incidente è avvenuto ieri mattina alle 8.30 locale e ha coinvolto un pullman di pellegrini sciiti iraniani, diretti al santuario di Sayyida Zeinab. Le autorità siriane escludono l’ipotesi di attentato e parlano di esplosione di una gomma; testimoni locale avanzano dubbi sulla ricostruzione fornita dalla polizia.
 
Said Sammour, Ministro degli interni, ha spiegato che “in seguito all’inchiesta, non abbiamo trovato esplosivi o segni di un attentato terroristico”. Egli ha confermato la ricostruzione delle forze di sicurezza siriane: “Il pullman iraniano è entrato per far gonfiare una delle gomme” che è quindi “esplosa” a causa della “pressione eccessiva”.
 
Due delle vittime lavoravano nella stazione di servizio in cui è avvenuto l’incidente. Fra questi anche il ragazzo 13 enne. La terza sarebbe l’autista del mezzo, che si era avvicinato per assistere alle operazioni di gonfiaggio della gomma. In un primo momento si era parlato di cinque o sei morti, compresi alcuni pellegrini.
 
Fonti locali parlano di “grande confusione” nella ricostruzione della dinamica e non credono alla versione dell’incidente. L’esplosione sarebbe stata troppo forte, per essere riconducibile allo scoppio di una gomma. Un testimone intervistato dall’Afp ha aggiunto che sul luogo “sono arrivate diverse ambulanze e vetture della polizia”, che hanno “isolato completamente la zona”.
 
Quello di ieri non è il primo incidente che colpisce pellegrini sciiti diretti al santuario dedicato alla nipote di Maometto. Nel settembre 2008, un’autobomba colpì un complesso della sicurezza nei pressi dell’aeroporto di Damasco, uccidendo 17 persone. Il gesto venne attribuito a un gruppo estremista libanese affiliato ad al Qaeda.