Dhaka: il Natale delle suore di Madre Teresa, vicine ai poveri musulmani e indù
di William Gomes
Grazie al lavoro delle Missionarie della carità, le gemelle siamesi Trishna e Krishna sono state operate in un centro specializzato in Australia. Una donna musulmana prega per partorire una femmina. Fedele indù: è l’unico posto dove ti aiutano senza chiedere nulla in cambio.
Dhaka (AsiaNews) – Fedeli di religione diversa; poveri senza cibo né lavoro; malati gravi alla ricerca di un aiuto fra cui Trishna e Krishna, le gemelle siamesi operate con successo in Australia. Sono moltissime le persone che si rivolgono alle suore di Madre Teresa in Bangladesh, alla ricerca di conforto o di una grazia, come una giovane madre musulmana, che per Natale chiede di rimanere incinta di una femmina.
 
Il Bangladesh è una nazione di 143 milioni di abitanti a larga maggioranza di fede musulmana (il 90% della popolazione). I cristiani sono solo lo 0,3% del totale, ma l’opera delle Missionarie della carità è riconosciuta e apprezzata da molti.
 
Suor Mary Olivet, Superiora regionale delle Mc, ricorda ancora la storia di Trishna e Krishna, le gemelle siamesi abbandonate dai genitori. “Le abbiamo raccolte e curate con amore – afferma – perché è un nostro compito nell’apostolato, seguendo le orme di Madre Teresa”. Le bambine sono state operate con successo in Australia e ora seguono una lenta fase di degenza. La suora segue “con regolarità” il decorso, ancora in fase critica, e pregano perché “tutto vada per il meglio”.
 
Le suore di Madre Teresa sono meta di pellegrinaggio per fedeli di ogni religione, che chiedono aiuto, conforto o una grazia. Racconta Sultana Parbin, donna musulmana madre di due bambini. “Di recente ho visto un programma dedicato al Natale e un servizio tv sulle gemelline, Trishna e Krishna. Ho deciso di far visita alle Missionarie della carità, perché spero di ricevere da Dio un regalo di Natale: partorire una femmina”.
 
Shishu Bhavan, la casa madre delle religiose, sorge su viale Islampur, a Dhaka, e ospita molti bambini orfani o abbandonati. Una delegazione dall’India ha visitato la struttura, portando alcuni doni di Natale per i bambini. Anche i coniugi Cindy e John McCain, candidato alla presidenza degli Stati Uniti nel 2008, hanno raccolto un appello delle suore per una bambina di soli tre mesi bisognosa di cure mediche. Grazie all’interesse dei McCain, ora Bridget è ricoverata negli Stati Uniti. “Sta bene – conferma la Superiora delle Missionarie della carità – e preghiamo ogni giorno per lei”.
 
Fra le tante persone che desiderano ringraziare le religiose, vi è anche Shikha Rani Das, donna di religione indù. “Sono molto povera, mio marito non ha lavoro – spiega – e il 9 dicembre mio padre è morto. Ho chiesto alle Missionarie della carità di contribuire nella preparazione delle festività natalizie. Gesù Cristo è anche il mio Dio”. Grazie all’aiuto di un sacerdote locale, la donna ha trovato un piccolo lavoro e desidera trascorrere il Natale con le suore: “è l’unico posto – sottolinea – in cui ti aiutano senza chiedere nulla in cambio”.