Orissa, minacce "maoiste" contro radicali indù. Timore per i cristiani
di Nirmala Carvalho
La polizia di G Udayagiri in allerta per l’attentato ad un negozio di proprietà di un indù e l’apparizione di manifesti intimidatori contro i sostenitori dello Sangh Parivar. Gli agenti indagano tra i gruppi maoisti, ma non escludono una macchinazione. C’è chi vuole aumentare la tensione nella zona in vista delle feste di Natale.
Bhubaneshwar (AsiaNews) -La polizia diG Udayagiri è in allerta dopo il lancio di bombe artigianali contro un negozio della zona commerciale e l’apparizione di manifesti intimidatori contro il movimento indù Sangh Parivar.
 
Il 12 dicembre scorso sui muri dell’ospedale della città del distretto del Kandhamal sono apparsi manifesti, a firma del Partito comunista indiano-maoista (Cpi-M), con minacce contro i sostenitori del movimento nazionalista indù. Due giorni prima, il 10 dicembre,  vi è stato un attentato contro il negozio di proprietà di un noto commerciante indù, Nageswar Prusty.
 
Entrambi gli avvenimenti spingono la polizia ad indagare fra gli estremisti maoisti. Gli investigatori tuttavia non escludono che gli autori di bombe e manifesti siano in realtà persone che intendono solo aumentare il clima già teso nella zona.
 
Ad insospettire la polizia è la vicinanza degli avvenimenti con il Natale. Gli agenti temono che si possano verificare le stesse dinamiche che portarono ai pogrom anti-cristiani dell’agosto 2008. Allora alcuni estremisti maoisti avevano ucciso il leader indù Swami Laxamananda Saraswati scatenando le violenze contro i cristiani, accusati ingiustamente del delitto.
 
Ad avallare i sospetti degli investigatori c’è anche una particolare coincidenza. Dopo le bombe del 10 la polizia aveva cominciato a sorvegliare in modo massiccio le zone più sensibili della città. I commercianti, infuriati con gli agenti incapaci di catturare i colpevoli dell’attentato, avevano indetto per il 12 dicembre un bandh, la chiusura delle attività protesta. L’affissione dei manifesti all’ospedale sarebbe avvenuta proprio nel giorno della protesta, con la polizia in massima allerta e le strade piene di tensione.
 
 “L’apparizione dei manifesti maoisti - afferma una fonte locale ad AsiaNews - è solo propaganda e sembra piuttosto opera della comunità dei commercianti dominata dalla casta indù. L’intera area è sotto il controllo delle forze di sicurezza. Come avrebbe potuto un maoista affiggere il manifesto?”.
 
Anche sulla bomba del 10 dicembre circolano voci contrastanti. Un abitante di G Udayagiri, che chiede l’anonimato, afferma: “Nageswar Prusty, il proprietario del negozio è stato accusato e fermato dalla polizia con l’accusa di essere tra i principali istigatori delle violenze anti-cristiane. Ora capita la bomba nel suo negozio, ma sembra un lavoro fatto in casa per creare tensione e provocare nervosismo in vista del Natale”.