Migranti del Bangladesh, risorsa vitale dell’economia nazionale
di William Gomes
Sono circa 5,5 milioni gli emigrati e contribuiscono per il 12% del Prodotto interno lordo. Dhaka sottolinea il contributo fornito alla crescita del Paese, ma non ha ancora promosso politiche efficaci a loro tutela. Morti sul lavoro e condizioni di clandestinità i problemi più urgenti da risolvere.
Dhaka (AsiaNews) – Sono circa 5,5 milioni i migranti bangladeshi che attualmente sono all'estero in cerca di fortuna. Di questi il 33% è qualificato, il 15% possiede una semi-qualifica e il 48% appartiene alla bassa manovalanza. In concomitanza con la Giornata internazionale del migrante promossa dalle Nazioni Unite, in programma oggi, il presidente Zillur Rahman e il premier Sheikh Hasina sottolineano il “ruolo vitale” degli espatriati per l’economia nazionale. Ma, in molti casi, al prezzo di violenze e soprusi o della vita stessa.
 
Medio oriente e nazioni del Sud-est asiatico sono le principali destinazioni dei migranti bangladeshi, che grazie al loro lavoro contribuiscono per il 12% del Prodotto interno lordo (Pil). Dal 1976 al 2008 oltre 6 milioni di persone sono emigrate in 21 differenti Paesi – tra cui Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Libano, Malaysia, Singapore, Brunei, Gran Bretagna, Italia, Egitto – producendo rimesse complessive per le casse statali superiore ai 56 miliardi di dollari e un trend in continua crescita.
 
Zillur Rahman, presidente del Bangladesh, conferma che “i lavoratori migranti giocano un ruolo vitale per la nostra economia” sia per i capitali di rientro nel Paese che per le conoscenze professionali acquisite all’estero. Il premier Sheikh Hasina aggiunge che essi “aiutano a costruire la nazione e siamo loro riconoscenti”.
 
Ma il contributo dei lavoratori migranti nasconde spesso soprusi e decessi sul luogo di lavoro; il governo nel corso degli anni non ha saputo promuovere politiche a loro tutela. Molti emigrati in Medio oriente lavorano senza ricevere il salario. Circa 8 mila i decessi negli ultimi anni, con una tendenza in continuo aumento: 788 nel 2004; 1248 nel 2005; 1402 nel 2006; 1673 nel 2007; 2237 nel 2008.
 
I migranti, inoltre, devono investire cospicue somme di denaro per trasferirsi all’estero. Secondo un rapporto della Banca mondiale il 28% degli espatriati raccolgono i soldi necessari per la partenza dando fondo ai risparmi; il 21% riceve denaro da parenti e amici; il 12% vende i propri beni.
 
Con il rischio, una volta partiti, di non ricevere nemmeno il permesso di soggiorno. Diverse fonti indicano che vi sono 5 milioni di lavoratori bangladeshi irregolari in India. Dal 2000 al 2006 sono state 86.681 le espulsioni, con una media annuale superiore ai 12mila.