Sri Lanka: giovani singalesi e tamil insieme per la pace oltre i pregiudizi
di Melani Manel Perera
Dall’11 al 13 dicembre la National Fisheries Solidarity Movement ha promosso tre giorni di convivenza per ragazzi provenienti dal nord e dal sud dell’isola. Il coordinatore dell’iniziativa: La guerra è finita, ma restano le contraddizioni. Uno dei ragazzi partecipanti: ci sono ancora troppe barriere, fisiche e mentali, che noi vogliamo rimuoverle per costruire una libertà vera.

Negombo (AsiaNews) – Costruire un futuro di pace per lo Sri Lanka e promuovere la riconciliazione tra singalesi e tamil a partire dai giovani. È questo il senso dei tre giorni che hanno riunito assieme a Negombo 110 ragazzi del nord e del sud dell’isola (foto).

L’iniziativa, promossa da Y-Mesoc, il movimento giovanile del National Fisheries Solidarity Movement (Nafso), ha coinvolto ragazzi delle zone di Mannar, Tincomalee, Batticaloa, Puttalam, Ampara e di altre città dello Sri Lanka. Dall’11 al 13 dicembre i 110 giovani hanno condiviso le loro storie cominciando dal tema più ostico: il dissidio etnico tra singalesi e tamil e la sua radice.

Pradeep Laksiri, coordinatore nazionale di Y-Mesoc, spiega ad AsiaNews : “Ora la guerra è finita, ma le contraddizioni non sono finite”. L’obiettivo del programma della Nafso rivolto ai giovani è proprio quello di comprendere e superare queste contraddizioni “costruendo un rapporto di amicizia  tra gruppi di giovani del nord est e del sud”.

S. Iruthayarajcroos, tamil 27enne di Silawathurai, nel distretto di Mannar, afferma: “Non avevamo mai avuto un’esperienza simile. Siamo abituati a guardare con sospetto e frustrazione la popolazione singalese ma questo tipo di iniziative ci fanno capire in modo chiaro che non ci sono ostacoli tra le popolazione”.

Dello stessa idea Avinthaka de Silva, singalese del distretto di Southern Galle: “Abbiamo un’immagine molto negativa dei tamil, ma attraverso questi giorni io ho potuto cambiare il mio giudizio ed oso dire che insieme, giovani singalesi e tamil possono costruire un futuro migliore”.

Laksiri spiega che i quasi 30anni di guerra hanno costruito “incomprensioni” e “preconcetti” difficili da cancellare, ma Y-Mesoc ha già potuto verificare che la strada imboccata con le giornate di convivenza dello Youth Exchange program come quella di Negombo portano i loro frutti. L’iniziativa dell’11-13 dicembre era infatti la seconda occasione di incontro tra ragazzi singalesi e tamil dell’isola perché già a marzo di quest’anno un gruppo di giovani del sud aveva fatto visita a coetanei del nord.

Sahayanathan Fernando, tamil di Arripputhurai, nel distretto di Mannar afferma: “Sappiamo che il Paese ha bisogno di sviluppo. Ma allo stesso tempo abbiamo bisogno di piena libertà se vogliamo continuare a parlare di pace. Ci sono ancora troppi check point e barriere, fisiche e mentali, che noi giovani vogliamo rimuovere per costruire una libertà vera”.