Shaanxi, 150mila litri di gasolio corrono verso il Fiume Giallo
Allarme per una fuoriuscita di carburante dalle condotte della compagnia petrolifera di Stato. Il governo centrale ordina la salvaguardia dell’acqua potabile della provincia.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La provincia cinese dello Shaanxi ha inviato sul fiume Wei, uno dei maggiori affluenti del Fiume Giallo, una squadra composta da 700 operai che lottano contro il tempo per impedire che 150mila litri di gasolio raggiungano il grande corso d’acqua, che fornisce acqua potabile e irrigazione a tutta la provincia.
 
Il combustile è fuoriuscito da una conduttura rotta della China National Petroleum Corporation (Cnpc), la compagnia petrolifera di Stato, i cui dirigenti sono spesso membri ad alto livello del Partito comunista cinese.
 
L’impianto è stato chiuso mercoledì 30 dicembre, giorno della fuoriuscita, e la Cnpc ha attivato una serie di misure di emergenza, tra cui la posa di 23 speciali “cinture di sicurezza” sulle acque del Wei e la collocazione in punti strategici di tre dighe prefabbricate. I circa 700 operatori mobilitati, secondo i media cinesi, stanno “lavorando a pieno ritmo” per impedire che il gasolio raggiunga il Fiume Giallo.
 
Secondo la Xinhua “un notevole quantitativo del carburante è stato già recuperato”. Parte del gasolio, tuttavia, è arrivato a una trentina di chilometri dal punto in cui è fuoriuscito e al momento è a una quarantina di chilometri dal Fiume Giallo. Secondo le indagini preliminari, la falla sarebbe stata provocata da non meglio precisati lavori eseguiti nella zona da una ditta estranea al gasdotto.
 
Il vice premier Li Keqiang ha ordinato ai funzionari locali di “prevenire ad ogni costo l’inquinamento del fiume” e ha posto come obiettivo primario la “salvaguardia dell’acqua che viene bevuta dalla popolazione della provincia”.
 
Il Fiume Giallo, culla della civiltà cinese è inquinato per oltre il 60%. Molti fiumi della Cina soffrono la stessa sorte.