Arcivescovo di Colombo: cattolici, alle presidenziali votate secondo coscienza
di Melani Manel Perera
Mons. Malcolm Ranjith ricorda i valori della “pace, uguaglianza e democrazia”, linee guida nella scelta del candidato. Il prelato auspica elezioni “giuste e libere” per portare il Paese in un’era di pace e sviluppo. E precisa: nessun sostegno personale, credo nel “buon giudizio dei cittadini”.
Colombo (AsiaNews) – Votate secondo coscienza ispirandovi ai valori di giustizia, uguaglianza, democrazia, perché il Paese possa approdare a un’era di “vera pace e sviluppo”. È l’appello lanciato ieri da mons. Malcolm Ranjith, arcivescovo di Colombo, in vista delle elezioni presidenziali del 26 gennaio 2010. Il prelato ricorda che lo Sri Lanka vive una fase “cruciale” della sua storia e si appresta a votare dopo 30 anni di guerra civile. Per questo chiede ai fedeli di “pregare” e contribuire a creare “un’atmosfera di pace prima e dopo il voto”.
 
“Noi cattolici – spiega mons. Ranjith – dobbiamo tenere conto dei principi di fede che governano il nostro modo di pensare e le nostre responsabilità a livello sociale”. Il prelato chiede a tutti e 22 i candidati alla presidenza, e ai loro sostenitori, di assicurare “elezioni giuste e libere”, in cui venga rispettata la “libera scelta” personale.
 
L’arcivescovo di Colombo auspica “soluzioni politiche durature” ai problemi nel Nord e nell’Est del Paese, il rafforzamento della democrazia, della libertà di espressione e uno sviluppo economico capace di “superare il gap fra ricchi e poveri”. Egli aggiunge che a guidare il voto dei cattolici devono essere i valori alla base della fede, che siano “fonte di ispirazione” per la creazione di una “società stabile e giusta”.
 
Mons. Malcolm Ranjith ricorda ai cattolici “il dovere di votare”, perché l’astensione equivale a “una fuga dalle responsabilità civili” che competono a ogni cittadino. Il prelato precisa inoltre che la gerarchia cattolica fornisce le linee guida, ma non riveste alcun ruolo politico e “rispetta la libera scelta di ciascun fedele”. Una puntualizzazione rispetto a dichiarazioni che, in passato, sono state “estrapolate dal contesto” per farlo apparire vicino a un particolare candidato. “Non sostengo nessuno – chiosa – ma credo nel buon giudizio dei cittadini”.