Yogyakarta pluralista prende nome islamico: “Terrazza di Medina”
di Mathias Hariyadi
La mozione avanzata dalla famiglia reale, che governa la provincia a statuto speciale, è sostenuta dal locale Consiglio degli ulema. La città, rinomata meta turistica e sede universitaria, è famosa per il pluralismo e la tolleranza. Al suo interno convivono in modo pacifico centinaia di etnie.
Jakarta (AsiaNews) – La società civile indonesiana è preoccupata perchè la leadership di Yogyakarta – sull’isola di Java –  intende cambiare il nome della città in Seramabi Madinah, la “Terrazza di Medina”, dal sapore più islamico. La diatriba ha suscitato turbamento nell’opinione pubblica, secondo cui il cambio causerà solo “danni” a una città pluralista, dove convivono in modo pacifico centinaia di etnie.
 
Yogyakarta è considerata la località simbolo della “lotta dell’Indonesia per l’indipendenza”, accoglie migliaia di studenti universitari “migranti”, provenienti da tutto il Paese per frequentare le accademie d’eccellenza. Per questo viene anche soprannominata Kota Pelajar, la “città degli studenti”.
 
Capitale della nazione tra il 1945 e il 1949, durante gli anni della rivoluzione, Yogyakarta è suddivisa in 14 distretti, ha una popolazione superiore ai 500mila abitanti ed è una meta turistica assai popolare per indonesiani e stranieri. I suoi abitanti hanno fatto del pluralismo e dell’apertura un motivo di vanto. Essa contiene alcuni fra i patrimoni culturali più importanti del Paese: il tempio buddista di Borobudur e il tempio indù Prambanan, nei dintorni della città.
 
Yogyakarta è anche sede dell’omonimo regno, legato a una dinastia reale islamica, il cui attuale monarca – il sultano Hamengku Buono X – è anche governatore della provincia autonoma. Egli è un esponente di primo piano dell’ala nazionalista del Paese ed è succeduto al sultano Hamengku Buono IX, eroe della guerra di indipendenza contro i coloni olandesi.
 
La decisione della leadership di Yogyakarta di ribattezzare la città “Terrazza di Medina” ha scatenato dure prese di posizione da parte di editorialisti, attivisti per il dialogo interreligioso e membri della società civile. L’iniziativa è partita dal principe Joyokusumo (alias Gusti Joyo) fratello minore del governatore. Essa è sostenuta dal potente Consiglio indonesiano degli ulema (Mui) e tra le giustificazione addotte vi è il fatto che l’antica Medina – ai tempi del profeta Maometto – era celebre per “ospitalità e pluralismo”.
 
Introdotta per la prima volta il 19 agosto 2009, la mozione è stata resa pubblica nel mese di ottobre, su iniziativa del Mui. Il 28 settembre il Consiglio degli ulema, la famiglia reale di Yogyakarta e leader locali hanno firmato un memorandum di accordo. Il cambio di nome dovrebbe avvenire entro marzo 2010.