Islamabad, Kabul e Teheran contro “soluzioni straniere” al conflitto afghano
Nel vertice fra i ministri degli esteri dei tre Paesi si cerca una strategia “comune e locale” per portare la pace. Il Pakistan chiede maggiore cooperazione. Iran e Afghanistan auspicano maggiore dialogo con i talebani. Il Parlamento afghano respinge 10 delle 17 candidature per il nuovo esecutivo.
Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – Islamabad, Kabul e Teheran sono contrarie a “soluzioni straniere” al conflitto afghano e promuoveranno una “strategia comune” per portare la pace nel Paese. È quanto emerso in un vertice fra i ministri degli esteri di Pakistan, Afghanistan e Iran, che si è tenuto oggi a Islamabad. Il parlamento afghano, intanto, ha respinto 10 delle 17 candidature proposte dal presidente Hamid Karzai per completare la formazione del nuovo governo.
 
Il vertice triparto nella capitale pakistana ha visto riuniti attorno al tavolo Manouchehr Mottaki, Ministro iraniano degli esteri, con l’omologo pakistano Shah Mehmood Qureshi e il collega afghano Rangin Dadfar Spanta. Quest’ultimo dovrebbe essere sostituito nel prossimo esecutivo da Zalmay Rasul, la cui nomina è stata approvata dal parlamento di Kabul.
 
Pakistan, Iran e Afghanistan presenteranno una agenda comune alla conferenza dei donatori per l’Afghanistan, in programma il prossimo 28 gennaio a Londra. I capi della diplomazia dei tre Paesi – riferisce il sito internet del giornale pakistano Dawn – hanno ribadito la volontà di promuovere una soluzione “regionale” alla crisi, senza ingerenze “straniere”.
 
Shah Mehmood Qureshi sottolinea che stabilità nella regione, pace e sviluppo rappresentano un “obiettivo comune” dei tre Paesi e va raggiunto mediante una maggiore cooperazione. Manouchehr Mottaki e Rangin Dadfar Spanta concordano sulla necessità di “abolire tutti gli elementi terroristi” dalle loro nazioni e chiedono di “accelerare” il processo di dialogo con i talebani.
 
Intanto il Parlamento afghano, riunito oggi a Kabul, ha respinto la nomina di 10 dei 17 ministri proposti dal presidente Hamid Karzai. I deputati lamentano la “scarsa competenza” di alcuni nomi proposti da Karzai, mentre altri sarebbero troppo vicini ai signori della guerra. Tuttavia, il Parlamento ha ratificato la nomina di due dicasteri chiave: Zalmay Rasul agli Esteri e Habibullah Ghalib alla Giustizia.