Elezioni 2010: la Chiesa filippina invia 45mila volontari per evitare i brogli
di Santosh Digal
La campagna di informazione del Parish Council for Responsabile Voting è stata inaugurata ieri a Manila. In questi mesi il compito dei volontari sarà soprattutto quello di spiegare nelle varie parrocchie l’utilizzo dei nuovi sistemi elettronici di voto. Responsabile dell’iniziativa: la missione della Chiesa è anche quella di aiutare il Paese ad avere lezioni libere e limpide.

Manila (AsiaNews) – In vista delle elezioni di maggio la Chiesa invia oltre 45mila volontari nelle varie parrocchie del Paese per monitorare i seggi elettorali, denunciare i brogli e sensibilizzare la popolazione a un voto responsabile. Il nome del gruppo è Parish Pastoral Council for Responsable Voting (Ppcrv) ed è un’iniziativa della Conferenza episcopale filippina.  Attraverso una campagna di informazione inaugurata ieri a Manila i volontari del Ppcrv insegneranno alla gente l’utilizzo dei nuovi sistemi di scansione elettronica dei voti predisposti dal governo. 

“Il nostro compito è quello di controllare il comportamento degli elettori – afferma Henrietta de Villa responsabile del Ppcrv – quando le persone sanno che devono votare con responsabilità, la frequenza dei brogli cala”. “La missione della Chiesa – continua – è anche quella di aiutare il Paese ad avere elezioni libere e limpide, che è uno dei principali problemi della nostra Nazione”.

Le elezioni filippine sono da sempre  occasione di compravendite di voti, intimidazioni e frodi.  Ciò è dovuto al sistema “feudale” che caratterizza le famiglie dei candidati e il clima elettorale sfocia spesso in omicidi e violenze a danno della popolazione. Dopo i fatti di sangue legati alle elezioni avvenuti a  Maguindanao lo scorso 23 novembre, il governo ha realizzato per il 2010 un nuovo sistema automatico di conta dei voti. Esso consiste in una lettura ottica fatta da un computer delle schede elettorali che mira a limitare l’intervento umano nella controllo delle votazioni. Con il precedente sistema erano infatti gli osservatori elettorali assoldati dai canditati a controllare in modo manuale ogni singolo voto.