Manila: la preghiera silenziosa dei giovani di Taizé
di Santosh Digal
Con il titolo “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra” si è concluso ieri il 5° a Makaty city (Manila) il 5°pellegrinaggio della comunità di Taizè. Oltre 3mila giovani di tutto il mondo hanno partecipato all’incontro iniziato lo scorso 3 febbraio. Tra essi anche alcuni musulmani.

Manila (AsiaNews) – Oltre 3mila giovani cristiani e musulmani di tutto il mondo hanno concluso ieri a Makaty city (Manila)  il 5° “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra” della comunità di Taizè, iniziato lo scorso 3 febbraio. Scopo del pellegrinaggio: sostenere i giovani nella loro ricerca di Dio e nel loro desiderio di impegnarsi nelle Chiesa e nella società. E questo non solo grazie a incontri e testimonianze, ma soprattutto attraverso della condivisione della preghiera. L’ultimo incontro della comunità di Taizè in Asia è avvenuto nel 2006 a Kolkata (India).      

“Il pellegrinaggio è stata un’occasione per stare insieme, essere più vicini a Cristo e alla Chiesa e incontrare ragazzi di altri Paesi e culture - afferma Albert A. Loteyro studente dell’Università Cattolica di San Thomas di Manila – ma ciò che mi ha colpito di più è stato vedere tanti giovani pregare insieme in silenzio”.

La comunità ecumenica di Taizè è stata fondata nel 1940 dal francese Roger Schütz, ed è attiva nelle Filippine fin dagli anni ’70.  Ogni anno centinaia di giovani filippini cristiani e musulmani vengono invitati a Taizè, dove trascorrono tre mesi con gli altri giovani della comunità. Ciò per testimoniare la loro esperienza di fede nell’unico Paese dell’Asia a maggioranza cattolica oltre a Timor Est. Il primo incontro di Taizè nelle Filippine era avvenuto a Manila nel 1991. Ad esso avevano partecipato oltre 15mila giovani.

“Questo è un pellegrinaggio di riconciliazione – afferma fratel Alois Löser attuale priore di Taizè – cerchiamo di raccogliere giovani di differenti fedi e culture perchè si conoscano e condividano la loro esperienza religiosa”.

Secondo fratel Alois il mondo il mondo deve riguadagnare di solidarietà universale, nell’economia e nella giustizia sociale. E questo può avvenire solo con un cambiamento del cuore dell’uomo.

L’evento ha visto anche la partecipazione dall’arcivescovo di Manila card. Gaudencio Rosales. Nell’omelia conclusiva il prelato ha invitato tutti i giovani a essere testimoni della fede cristiana nel mondo e a promuovere la pace e la speranza ciascuno all’interno della propria cultura.