Quaresima: Ricostruire lo Sri Lanka con la pace e la riconciliazione
di Melani Manel Perera
L’impegno dei vescovi per guarire dalle conseguenze di 25 anni di guerra, con il suo strascico di feriti, vedove, rifugiati, disabili. I messaggi quaresimali di Giustizia e pace e della Caritas.
Colombo (AsiaNews) – Nello Sri Lanka da poco emerso da 25 anni di guerra, vescovi e organizzazioni caritative cattoliche stanno puntando sulla Quaresima per spingere tutta la comunità cristiana a sanare le ferite delle violenze e ricostruire il Paese. Per questo tutti i leader della Chiesa hanno deciso che il tema per la Quaresima 2010 sia : “Ricostruire le vite con la pace e la riconciliazione”.
 
I vescovi sottolineano che questo periodo di preghiera, digiuno e penitenza quest’anno ha un valore speciale perché  finalmente la guerra interetnica che ha generato tanta miseria è ormai finita. Ma vi sono migliaia di vite spezzate; decine di migliaia di profughi, migliaia di vedove, orfani, feriti e disabili.
 
“Vogliamo condividere con tutti la riconciliazione fra Dio e l’uomo, che Gesù Cristo ha portato con il suo sacrificio” afferma mons. Harold Anthony Perera, presidente di Giustizia e pace, nel suo messaggio. “Mentre ci prepariamo a digiunare, pregare e condividere la passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo, vogliamo portare la riconciliazione fra la nostra gente, che ha davvero fame e sete di guarire e rialzarsi”.
 
Il pentimento e la conversione richiesti in questo periodo – continua il vescovo – “è ancora più importante oggi, che la guerra è giunta al termine. La nostra nazione è stata colpita da una tragica storia di violenze e sofferenze per decenni. Ora un raggio di luce si è aperto e il nostro popolo spera che vi sia una pace durevole”.
 
Il messaggio di mons. Perera ricorda anche la sorte dei rifugiati (Internally Displaced People, Idps) e le tensioni attuali: “Ancora oggi vi sono innumerevoli persone che sono senza tetto, vittime di abusi e traumi, a causa dell’infierire della guerra e delle differenze politiche… È tempo di offrire loro giustizia, compassione, amore per vivere come uomini e donne pieni di dignità”.
 
Anche il direttore della Caritas Sri Lanka, p. George Sigamoney, lanciando la campagna quaresimale, ha chiesto ai cristiani di impegnarsi nel ricostruire la vita della popolazione che ha subito 25 anni di guerra. “C’è un grande compito che ci attende – ha detto – ed è quello di guardare l’umanità della persona che ci sta di fronte, per stabilire una società esente da parzialità, ingiustizia, violenza e discriminazione”.
 
Caritas Sri Lanka ha anche stampato il poster della campagna (v. foto) e un libretto: entrambi sono stati distribuiti in tutti i centri Caritas e nelle parrocchie dell’isola.
 
 Anche p. Sigamoney ricorda la difficile situazione dei rifugiati: “Gli Idps sono stati rinchiusi nei campi subendo molteplici durezze. Molti di loro ora sono stati trasferiti, ma i problemi continuano. Occorre impegnarsi per riportarli al loro villaggio di origine e ridare loro un buon livello di vita”.
 “Cristo è morto per noi sul Calvario, donandoci il suo corpo e il suo sangue, per salvarci dal peccato e dalla disperazione. Ora ci è data la possibilità di testimoniare la nostra compassione con un sacrificio di amore, dolcezza e fattiva carità verso i nostri fratelli e sorelle. La vita di tutte queste persone che soffrono oggi sarà toccata dall’amore”.