Nasce una scuola materna per arabi cristiani e musulmani

Custode di Terra Santa: "E' un segno di speranza e di coraggio".


Betlemme (AsiaNews) – "Noi francescani di Terra Santa siamo felici perché Betlemme ha ricevuto in dono una bellissima struttura, nuova, elegante e funzionale. In questi tempi così difficili per questa città è un segnale di speranza e di coraggio". Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, esprime la soddisfazione di tutti i padri per l'apertura della nuova scuola materna del Terra Sancta College a Betlemme. La struttura ospiterà 350 alunni, cristiani e musulmani, ed è dotata di giochi, arredi e attrezzature moderne. P. Pizzaballa sottolinea che la nuova scuola è "un segno di speranza e di coraggio". Per il custode della Terra Santa è un segno di speranza perché "creare una struttura per bambini vuol dire avere fiducia nel futuro di questa terra". Allo stesso tempo la scuola diventa un simbolo di coraggio perché "in un periodo così turbolento si è voluto investire non in barriere di divisione, ma in progetti di educazione e di formazione".

La realizzazione di un progetto grande e concreto riflette la vera immagine della società palestinese, che è protesa verso la vita a dispetto di una realtà drammatica: dall'inizio della nuova intifada si contano 112 vittime fra i bambini ebrei e 576 fra gli arabi. "La scuola – afferma p. Pizzaballa – è un segno che ci invita a non chiuderci nelle nostre sicurezze, ma ad amare e ad aprirci a tutti".

L'edificio è composto da sei piani: i primi 3 sono formati da aule preparate per gli studi teorici; ogni classe è composta da un massimo di 24 allievi. Il laboratorio pratico è attrezzato con i più moderni giochi pedagogici, per accrescere nei bambini la comprensione dei talenti e le ispirazioni personali. Gli ultimi 2 piani sono campi da gioco moderni.

La scuola è stata realizzata grazie all'opera dei Custodi della Terra Santa e all'impegno personale di P. Ibrahim Faltas, con il supporto di enti e istituzioni italiane: fra gli altri la diocesi e le cooperative della Toscana, l'Antoniano di Bologna e il Progetto Sorriso della Repubblica di San Marino.

Mons. Pietro Sambi, Nunzio in Israele, sottolinea che "l'inaugurazione della nuova scuola materna è la vittoria della speranza nel futuro e della solidarietà". "Chi costruisce – afferma mons. Sambi – ha più futuro di chi distrugge, chi ama ha più futuro di chi odia". Il nunzio auspica che la scuola possa essere "il punto di partenza di un rinnovamento non solo di edifici, ma di tutta la comunità ecclesiale, perché continui a impegnarsi e a interrogarsi su cosa può e deve fare per la città".

Mons. Piergiuseppe Vacchelli, sottosegretario e presidente del Comitato per gli interventi a favore del terzo mondo della CEI, afferma che "la scuola deve far crescere la sapienza del vivere e del camminare insieme sulle strade di un mondo che ha bisogno della pace".