Kuomintang, nuova sconfitta elettorale: Ma Ying-jeou si scusa
Il presidente ha chiesto perdono ai sostenitori del Partito nazionalista: “Non abbiamo fatto abbastanza sforzi”. Dalle urne di questi giorni escono 3 deputati democratici e solo un nazionalista. Il Dpp strappa altri due seggi al Kmt.
Taipei (AsiaNews/Agenzie) – Una nuova sconfitta elettorale ha colpito il Partito nazionalista di Taiwan, il Kuomintang, nel corso di alcune elezioni parlamentari svoltesi  lo scorso 27 febbraio. Chiamati a scegliere i rappresentanti di 4 contee, gli elettori hanno scelto 3 esponenti del Partito democratico progressista (Dpp) e soltanto un nazionalista (Kmt). Il Dpp è riuscito a vincere strappando anche due contee - Hsinchu e Taoyuan – che erano fortezze del Kmt. Il presidente Ma Ying-jeou, che guida il Kmt, si è scusato con i suoi sostenitori.
 
Il risultato elettorale si aggiunge a quello, disastroso, dell’inizio di gennaio. In occasione di quelle elezioni, infatti, il Partito nazionalista ha vinto con il 47,8 % dei voti, ma il principale sfidante, il Dpp, ha ottenuto il 45,3 % delle preferenze. Al Kmt sono andati dodici seggi, mentre al Dpp quattro. Un seggio è andato a un candidato indipendente. Secondo il sindaco di Taichung, Hu Chih-chiang, il voto ha dimostrato “un cambiamento radicale nello scenario politico dell’isola”.
 
Oggi Ma Ying-jeou ha sottolineato che “la perdita di altre tre contee dimostra che i nostri sforzi non sono stati adeguati. Per questo, mi scuso con i nostri elettori”. Tuttavia, questo nuovo risultato allontana la possibilità che il Kuomintang riesca a vincere le elezioni municipali alla fine dell’anno e quelle presidenziali, previste per il 2012. Aumenta infatti il consenso dei democratici, nonostante gli scandali che hanno colpito i due mandati di presidenza ottenuti dall’indipendentista Chen Shui-bian.
 
Secondo lo United Daily News, le urne “riflettono la pubblica rabbia nei confronti di Ma, che vuole un accordo di libero commercio con la Cina continentale e fa di tutto per varare lo scambio turistico. Si deve pure considerare che parecchi candidati, non avendo ottenuto la nomination nel Kmt, se ne sono andati per presentarsi come indipendenti: una divisione che l’elettorato non ha gradito”.
 
Il presidente paga anche l’inefficienza dimostrata durante il passaggio del tifone Morakot, che alla fine del 2009 ha causato 500 morti e oltre 100 miliardi di dollari taiwanesi (2,14 miliardi di euro) in danni all’agricoltura, al commercio e alle costruzioni. In ogni caso, dicono gli analisti, “il vero banco di prova è il rapporto con la Cina, che la popolazione dimostra di non volere”.