Card. Gracias: “Nuova vita per la Chiesa indiana”
di Nirmala Carvalho
L’arcivescovo di Mumbai è stato eletto presidente della Conferenza episcopale indiana. Ad AsiaNews spiega: “Nuovo dialogo fra le fedi e attenzione per i poveri. Dio ci chiama a proteggere il Creato, e questo deve essere il nucleo della nostra missione”.

Guwahati (AsiaNews) – La Chiesa indiana “deve essere vista nel suo servizio alla nazione tramite l’educazione, la sanità e l’apostolato sociale nei confronti degli emarginati e della popolazione tutta. Questa è la nostra missione, ed è essenziale che venga estesa a tutti, senza distinzione di casta o credo. Dobbiamo continuare a vedere nei poveri e negli indifesi il volto di Cristo”. Lo ha detto oggi ad AsiaNews il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, eletto il primo marzo presidente della Commissione episcopale indiana.

I confratelli nell’episcopato lo hanno eletto durante l’Assemblea generale, che si tiene ogni due anni. Il porporato è conosciuto in tutto il Paese per la sua difesa dei diritti umani e della libertà religiosa; notissimi i suoi attacchi al governo, colpevole di non fare nulla per difendere i cristiani dell’Orissa durante i pogrom della scorsa estate. Celebre anche il suo impegno a favore della vita, una delle missioni a cui tiene di più.

Uno dei suoi nuovi compiti, spiega, “sarà quello di far lavorare insieme i tre diversi riti cattolici che vivono in India, così come dialogare con le altre religioni del Paese. Le Sacre Scritture definiscono tutti gli esseri umani ‘creature di Dio’ poste al vertice dell’ordine del creato. Dio ha benedetto il mondo anche con altre creature, ed è importante condividere con loro la terra in cui viviamo”.

Sin dall’inizio, conclude il card. Gracias, “Dio ha chiamato la sua Chiesa a lavorare nell’ambito della creazione. E questo, oggi più che mai, rimane il nostro compito più urgente: dobbiamo sviluppare risorse da mettere al servizio della nazione e del mondo intero. La nostra Chiesa ha, poi, un’ultima priorità: il piano dei poveri. Ma la povertà è collegata al degrado ambientale, e combatterli entrambi è il nucleo della nostra missione”.