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Jakarta, scontro fra governo e opposizione sul salvataggio della Bank Century
di Mathias Hariyadi
Il parlamento chiede una commissione di inchiesta per verificare irregolarità nello stanziamento di circa 716 milioni di dollari. Il Golkar invoca le dimissioni del vice-presidente e del Ministro delle finanze. Lo scontro cela una lotta fra l’ala riformista che lotta contro la corruzione e “poteri forti" della finanza. I cattolici auspicano “trasparenza”.
Jakarta (AsiaNews) – Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono conferma il “pieno sostegno” al suo vice Boediono e al ministro delle finanze Sri Mulyani Indrawati, al centro di una polemica per il salvataggio – a spese dei contribuenti – della Bank Century nel novembre 2008. Il parlamento ha votato la creazione di una commissione di inchiesta e una parte dell’opposizione – capeggiata dal Golkar – chiede le dimissioni dei due membri dell’esecutivo. I leader cattolici invocano “trasparenza” e “misure legali” nel caso in cui siano accertate violazioni alla legge.
La controversia nasce dal salvataggio della Bank Century, ottenuto dal governo grazie allo stanziamento di 716 milioni di dollari di fondi pubblici. In realtà, dietro la polemica si cela lo scontro politico fra l’ala riformista e una parte dell’opposizione, legata ai “poteri forti” del Paese. La prima intende lottare contro la corruzione e stimolare lo sviluppo; la seconda, vicina all’elite economica, si sente “minacciata” dalle riforme.
La commissione di inchiesta è vista come un tentativo di screditare il vice-presidente Boediano – ex governatore della Banca centrale indonesiana – e il ministro delle finanze Indrawati, minando al tempo stesso il consenso attorno al presidente Yudhoyono. Analisti locali spiegano che, dietro le quinte, emergono le trame dei rivali politici capeggiati dal leader del Golkar e magnate della finanza Aburizal Bakrie. Al fronte anti-governativo si aggiungono anche il Democratic Struggle Party (Pdip) della ex presidente Megawati e il movimento filo-islamico Prosperous Party (Pks).
Da parte sua, il presidente Yudhoyono in un discorso televisivo alla nazione ha difeso l’operato di Boediono e Indrawati, sottolineando che il salvataggio della banca era “necessario” per evitare un disastro economico e il panico fra i risparmiatori, come avvenuto in occasione della crisi finanziaria in Asia nel biennio 1997-98. Yudhoyono ha aggiunto che il Paese è “fortunato” ad avere due personalità di questo profilo in un periodo di crisi economica, perché entrambi vantano un livello altissimo di “competenza, credibilità e integrità personale”. Ieri la Indrawati ha affermato di rispettare le conclusioni del parlamento e assicura di voler cooperare nell’inchiesta.
Nella diatriba è intervenuto anche il fronte cattolico indonesiano, che chiede trasparenza e azioni legali se verranno accertate delle violazioni. Interpellato da Uca News, Mons. Martinus Dogma Situmorang, presidente della Conferenza dei vescovi indonesiani, ha riferito che “la decisione di intraprendere misure legali è giusta e va applicata”. Mons. Martinus Dogma Situmorang, vescovo di Padang, nel West Sumatra, aggiunge che al caso “devono seguire azioni immediate, così la società civile crederà” che la questione viene seguita con serietà.