Allarme terrorismo nello Stretto di Malacca, a rischio le rotte commerciali
Singapore, Malaysia e Indonesia si uniscono per contrastare possibili attacchi via mare alle petroliere, che distruggerebbero l’economia locale destabilizzando la finanza mondiale.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – I governi di Singapore, Malaysia e Indonesia si sono uniti per rafforzare la sicurezza dello Stretto di Malacca, una delle rotte commerciali marittime più importanti del mondo, dopo le ripetute minacce di possibili attacchi contro le petroliere. A lanciare l’allarme è stata la marina di Singapore, che sostiene di aver individuato le minacce terroristiche.

I militari di Indonesia e Malaysia, raccomanda la piccolo città-Stato, dovrebbero rafforzare le proprie misure di sicurezza: la Guardia costiera ha già lanciato un più imponente servizio di controllo sulle coste malaysiane, costeggiate dalle petroliere nel tratto che dal Medio Oriente le porta verso Cina e Giappone.

Il ministro della difesa di Jakarta, Purnomo Yusgiantoro, dice: “miglioreremo la sicurezza. Le navi potranno passare, ma noi aumenteremo i controlli in maniera severissima”. In effetti, un attacco contro lo Stretto o contro i porti di Singapore avrebbe un effetto negativo micidiale sul commercio mondiale.

Peter Chalk, analista di rischio della Rand Corporation, spiega: “Con gli attacchi via mare, i terroristi hanno modo di sbilanciare le Borse e il mercato del petrolio, causando un’enorme destabilizzazione economica”. Singapore, inoltre, è il più grande porto-container del mondo: se insicuro, rischia di bloccare il passaggio del greggio.

Ancora incerto il danno possibile di un attacco. Secondo il capitano tailandese Sutheepong Kaewtab “l’allarme era stato lanciato dal Giappone nell’ambito della pirateria. Questo è stato modificato in possibile allarme terroristico, perché pensano che gli assalitori siano in possesso di artiglieria pesante”.