Yemenite in piazza contro la legge che fissa l’età minima per sposarsi
La norma vieta le nozze alle ragazze con meno di 17 anni e ai ragazzi con meno di 18. Nel Paese è diffuso il fenomeno delle “spose bambine”, ragazzine di 8 o 9 anni date in moglie, di solito per motivi economici, a uomini maturi.
Sanaa (AsiaNews) – Rigorosamente coperte dal niqab nero, migliaia di donne yemenite hanno manifestato (nella foto) contro la legge che istituisce l’età minima per sposarsi: 17 anni per le donne e 18 per gli uomini.
 
Le donne innalzavano striscioni con scritte come “Non vietate ciò che Dio ha reso possibile”. Una di loro, commentando l’appoggio alla legge da parte di gruppi di difesa dei diritti umani, ha affermato: “molte delle donne che ne fanno parte hanno 40 anni e non sono sposate”
 
Nel Paese è diffusa, specialmente nelle aree rurali, la tradizione delle “spose bambine”: ragazzine di 8 o 9 anni date in matrimonio a uomini ben più grandi. Il motivo è economico. La tradizione è venuta all’attenzione dell’opinione pubblica internazionale per alcuni casi clamorosi, in particolare quelli di una bambina di 12 anni morta di parto insieme al figlio e di un’altra che a 8 anni ha chiesto, e ottenuto, il divorzio.
 
Contro la legge, da mesi oggetto di duri contrasti, si è schierato fin dall’inizio della discussione il partito islamico Al-Islah, all’opposizione, alcuni deputati del quale hanno ricevuto le manifestanti. Nel febbraio dell’anno scorso c’è stata anche la fatwa di 17 esponenti religiosi, per i quali la legge non ha alcun fondamento islamico e viola la Shariah, la legge islamica.