Una festa indù finisce in scontri sanguinosi con i musulmani
di Nirmala Carvalho
Un morto e centinaia di feriti a Hyderabad. Secondo fonti di AsiaNews dietro agli incidenti ci sono politici che cercano di far cadere il Chief Minister.
Hyderabad (AsiaNews) – Coprifuoco a tempo indeterminato a Hyderabad, nello Stato indiano dell’Andhra Pradesh, dopo gli scontri tra indù e musulmani che hanno provocato un morto e forse 200 feriti.
 
Il coprifuoco è stato imposto dalla notte scorsa nella città vecchia, dove le autorità hanno fatto affluire 1800 uomini dei contingenti paramilitari.
 
Gli scontri (nella foto) sono cominciati venerdì, nella zona di Musarambagh, nel corso delle celebrazioni della festività indù di Ram Navami, per la resistenza opposta da questi a un gruppo di musulmani che stava tentando di rimuovere bandiere e striscioni portati dagli indù. Successivamente, un incendio è stato appiccato a un goshala, il recinto delle mucche, quattro delle quali sono morte, il che ha provocato, ieri, nuovi scontri.
 
Nel pomeriggio la situazione sembrava essere sotto controllo, ma ha avuto una svolta drammatico dopo che, in serata, un uomo è stato pugnalato a morte.
 
Le autorità non hanno ancora confermato ufficialmente il numero dei feriti, che secondo fonti locali potrebbero arrivare a 200. “Molti – sostengono – hanno avuto coltellate ai polsi. Un chiaro tentativo di provocare lesioni mortali”.
 
Fonti di AsiaNews mettono sotto accusa il mondo politico. “I politici, per i loro scopi – spiegano – periodicamente attizzano il fuoco nella città vecchia. Lo scoppio delle ultime violenze, che hanno provocato un morto e centinaia di feriti, sono niente altro che lotte interne allo stesso partito cel Congress per far cadere il Chief Minister. E i politici provocano le agitazioni per  le loro ambizioni di potere”.
 
“Lo scoppio di violenze nella città vecchia – proseguono - sono un male, ma non un fatto nuovo, in quanto essa è stata più volte testimone di scontri tra indù e musulmani. Se sa che i politici pagano giovani disoccupati e anche elementi antisociali per creare disordine nello Stato”.