Il nuovo governo kirgiso: Bakiyev deve andarsene
L’ex presidente si sente minacciato di morte. Ma oggi i suoi sostenitori si radunano a Jalalabad, ned sud. Il governo provvisorio vuole attuare riforme politiche per ridurre i poteri “dittatoriali” della presidenza. Tranquilla accettazione del nuovo assetto da parte di Russia, Stati Uniti, Europa, Osce, Cina.
Bishkek (Asianews/Agenzie) – Il dirigente ad interim del Kirghizistan, Rosa Otunbaieva (v. foto), ha domandato al deposto presidente, Kurmanbek Bakiyev, di lasciare il Paese, assicurandogli “la sicurezza personale”.
 
Bakiyev è fuggito nel sud, da dove tenta di riprendere il potere con appelli e denunce. Ieri, attraverso alcuni media, ha lanciato accuse contro il nuovo governo che vorrebbe “ucciderlo” se ritorna a Bishkek; allo stesso tempo ha proposto “un dialogo” con quella che egli definisce “l’opposizione”. Per oggi, a Jalalabad, suo feudo, è previsto un incontro fra tutti i suoi sostenitori.
 
Bakiyev era salito al potere nel marzo 2005 in seguito a una rivoluzione macchiata da violenze. Ma egli si è reso da subito impopolare per il suo regime autoritario, clientelista e corrotto, impoverendo il Paese.
 
Il nuovo governo provvisorio ha garantito che una delle riforme da fare sarà quella del sistema politico perché quello attuale dà al presidente “prerogative dittatoriali”. “Il Kirghizistan – ha spiegato Omurbek Tekebaiev, membro del nuovo governo – diverrà una repubblica parlamentare”.
Il nuovo governo sembra incontrare l’apprezzamento della Russia. Stati Uniti, Europa, Cina e Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione) hanno solo chiesto maggior dialogo fra le parti e freno alle violenze.