Terremoto sull’altopiano tibetano: almeno 300 morti
L’area è al confine fra Qinghai e Tibet. Vittime fra i tibetani. I soccorsi sono difficili perché la zona è remota.
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Un terremoto di magnitudo 7.1 nella zona del Qinghai (Cina nord-ovest) ha ucciso stamane almeno 300 persone e ferito oltre 8 mila. Molti altri ancora sono intrappolati sotto le macerie delle case crollate. L’area si trova nell’altopiano tibetano ed è abitata anche da molti gruppi di etnia tibetana.
 
In diverse città, soprattutto nella zona di Yushu, le costruzioni basse di mattoni sono state distrutte; forze dell’ordine e residenti lavorano per estrarre i feriti da sotto gli edifici crollati. La lontananza dell’area dai maggiori centri abitati rende difficile le operazioni di soccorso.
 
L’epicentro del sisma è avvenuto a 240 km nord-nord-ovest da Qamdo, in Tibet e a 375 km sud-sudest dalla città mineraria di Golmud nel Qinghai, a una profondità di 10 km.
 
L’altopiano tibetano è scosso con regolarità da terremoti, ma le vittime di solito sono poche perché non vi sono alte concentrazioni di popolazione. Nel maggio 2008, al confine sud-est con il Qinghai e il Tibet, un terremoto nel Sichuan ha provocato la morte di 80 mila persone.