Seoul, messe e preghiere contro il Progetto dei grandi fiumi
di Theresa Kim Hwa-young
Nella cattedrale di Myeongdong, ogni sera sacerdoti e fedeli celebrano una messa, seguita da una veglia di preghiera. I cattolici protestano contro il governo, indifferente ai moniti lanciati sul progetto che interessa i quattro fiumi maggiori del Paese. Esso ha impatti “considerevoli” sull’ambiente. Leader cattolico: “protesta a oltranza”.
Seoul (AsiaNews) – Una messa quotidiana seguita da una veglia di preghiera, per protestare contro il Progetto governativo sui quattro fiumi maggiori. È l’iniziativa lanciata da sacerdoti e fedeli in Corea del Sud, che ha preso il via il 26 aprile scorso alla cattedrale di Myeongdong, nel centro di Seoul. Secondo gli attivisti cattolici – sostenuti anche da personalità del mondo buddista – il piano del governo avrà un impatto “considerevole” sull’ambiente; finora l’esecutivo è rimasto indifferente alle voci contrarie all’opera.
   
Il Progetto, sostenuto dalla Casa Blu di Seoul, prevede una serie di iniziative e di scavi nei pressi dei quattro corsi d’acqua del Paese. Uno di questi, il Grande Canale, è stato già sconfessato nel 2008 dalla diocesi di Incheon. Il Canale prevede la creazione di una “autostrada acquatica” per unire Seoul a Busan: in pratica, si tratta di uno scavo pari a 540 chilometri che permetta di comunicare fra loro i fiumi Han e Nankdong.  
 
Dal 26 aprile, su iniziativa dell’Alleanza cattolica per fermare il Progetto governativo sui quattro fiumi maggiori, nella cattedrale di Seoul alle 7.30 di sera si celebra una messa alla quale partecipano sacerdoti e fedeli provenienti da tutto il Paese. Al termine del rito, i preti guidano veglie di preghiera che proseguono per tutta la notte. I leader dell’Alleanza cattolica spiegano che l’appello dei religiosi al governo perché riveda il progetto – che ha impatti devastanti sull’ambiente – finora è caduto nel vuoto.
 
Kim Jae-wook, membro del comitato esecutivo dell’Alleanza cattolica, sottolinea che “l’amministrazione del presidente Lee Myung-bak non ha nemmeno ascoltato la posizione dei vescovi” in merito al progetto. Per questo, continua il leader del movimento, “fino a che l’esecutivo non cambierà il proprio atteggiamento, le messe proseguiranno a oltranza”.
 
In aggiunta, l’Alleanza cattolica per fermare il Progetto governativo sui quattro fiumi maggiori ha intenzione di celebrare una messa alla quale parteciperanno almeno 10mila persone, fra sacerdoti e fedeli provenienti da tutta la Corea del Sud. La funzione è in programma il prossimo 10 maggio alle 2 del pomeriggio, sempre alla cattedrale di Myeong-dong.
 
Secondo i critici, il piano mette a rischio le risorse di acqua potabile e l’equilibrio ecologico del Paese. Per il governo, invece, rappresenta un’occasione “unica” per liberare le autostrade dal trasporto merci e per rinnovare il mercato del turismo. L’esecutivo ha stanziato circa 13 miliardi di euro per il programma; per gli oppositori, si tratta di “denaro sprecato”.