Hanoi, giro di vite contro la corruzione dei funzionari
di Nguyen Hong
Il Vietnam è il secondo Paese più corrotto del sud-est asiatico dopo l’Indonesia. I dirigenti statali sono troppo ricchi rispetto agli stipendi percepiti. Essi dovranno enumerare al governo le proprietà e i beni di lusso frutto di espropri e abusi a danno della popolazione. L’azione di governo è frutto della recente accordo anticorruzione stipulato con la Malaysia.

Hanoi (AsiaNews) – Il governo del Vietnam costringe i funzionari del partito a enumerare le proprietà e i beni di lusso, mai denunciate allo Stato, per combattere la corruzione. È quanto affermano oggi i giornali governativi che legano l’azione del governo al nuovo accordo sulla prevenzione della corruzione negli organi statali e privati firmato in questi giorni con la Malaysia.

La corruzione è uno dei più gravi problemi dell’Asia e in Paesi come Vietnam, Indonesia, Malaysia e Filippine è diffusa non solo nel settore pubblico e delle grandi aziende, ma anche a livello locale e costa agli Stati miliardi di euro.

Di recente il Political and Economic Risk Consultancy (Perc), organizzazione di economisti e uomini d’affari per la sicurezza degli investimenti in Asia, ha classificato il Vietnam al secondo posto nella lista dei Paesi più corrotti del Sud est asiatico. Il primo è l’Indonesia.  Secondo il documento i funzionari statali sono troppo ricchi rispetto agli stipendi percepiti e conducono una vita nel lusso grazie ad abusi di potere ed espropri.  

In Vietnam il 77% della popolazione è impiegata nel settore agricolo e nel lavoro sommerso e il tasso di povertà tra le minoranze etniche (14% del totale) supera il 50%. Sul piano nazionale lo straordinario sviluppo economico degli ultimi anni ha però prodotto un decisa diminuzione del tasso di povertà. Esso è passato dal 22% del 2005 all’11% del 2010. Il dato non tiene conto delle nuove problematiche sociali dovute allo sviluppo: aumento della corruzione, pessime condizioni di vita dei migranti e i continui casi di espropri nelle aree rurali a favore delle industrie straniere.    

Non è la prima volta che Hanoi lancia una campagna anticorruzione. Le precedenti sono sempre state un fallimento.