Festa della Mamma in Sri Lanka: un giorno triste per migliaia di vedove di guerra
di Melani Manel Perera
Giovani, con 3 o piĆ¹ figli, senza istruzione e reddito fisso: migliaia di vedove di guerra nelle province orientali del Paese non hanno nemmeno cibo sufficiente. I figli crescono denutriti e loro migrano come lavoratrici domestiche, solo per farsi sfruttare. Lo scarso impegno del Governo.

Colombo (AsiaNews) – Come in tutto il mondo, lo Sri Lanka ha festeggiato ieri la “Festa della Mamma” con regali e fiori per le mamme, biglietti d’auguri e visite e pranzi insieme. Ma in alcune zone del Paese, soprattutto nelle province orientali, è stato piuttosto un giorno di lutto per le molte vedove.

Secondo Tissa Karalliyadda, ministro per l’Infanzia e le donne, nelle province orientali ci sono circa 49mila vedove, di cui 25mila hanno meno di 25 anni e almeno 12mila hanno 3 o più figli.

Il Consiglio provinciale orientale dice che nella regione ci sono 45.644 vedove tra le quali 5.054 hanno perso il marito per la guerra: 2.213 a Batticaloa, 1.743 a Trincomalee, 1.098 ad Ampara.

Sugala Kumari, coordinatrice del gruppo Campaign for Free and Fair Election (CaFFE), ha potuto conoscerne la situazione anche perché ha preparato loro le carte di identità durante il periodo preelettorale. Spiega che la loro situazione è davvero difficile. La maggior parte di queste vedove non ha alcuna istruzione e hanno difficoltà a crescere i figli senza un reddito stabile. In queste zone 30 anni di guerra hanno causato una diffusa povertà e i parenti spesso non possono aiutarle perché sono a loro volta indigenti.

Sugala Kumari afferma che “il governo non se ne cura”. Il governo ha adottato programmi come l’Eastern Province reawakening Program – Negenahira Udanaya, finalizzato proprio a  migliorare la condizione di vita di vedove di guerra e vittime dello tsunami, ma i programmi non hanno dato effetti risolutivi.

“[Queste vedove ] ricevono solo aiuti da alcuni enti privati per piccoli impieghi, ma non hanno quanto basta per vivere. Alcune di loro sono andate in Medio Oriente come lavoratrici domestiche, ma anche là hanno avuto problemi per la mancanza di istruzione e l’eccessiva ingenuità. Solo un numero limitato di loro ha guadagnato qualche cosa”. In queste famiglie i ragazzi tra 9 e 19 anni sono spesso denutriti, non hanno nemmeno abbastanza da mangiare.

Nel lavoro preparatorio per le elezioni, Sugala ha visto che molte di loro erano prive di carta di identità “perché non hanno denaro a sufficienza per andare in città e pagare le fotografie. Non hanno consapevolezza che occorre avere un’identità ufficiale”.