Suore indiane in aiuto a giovani prostitute
di Santosh Digal
Dal 2005, sette suore dell’Adorazione di New Delhi hanno raccolto dalla strada oltre 50 prostitute, aiutandole a trovare lavoro e riscoprire se stesse. Suora: “L’apostolato tra queste donne è per noi impegnativo e i rischi sono tanti, ma noi amiamo fare qualcosa che possa ridare alle donne dignità e rispetto”.

New Delhi (AsiaNews) – Aiutare le prostitute e ad avere fede in Dio e speranza nel futuro. È  questo lo scopo di sette suore dell’Adorazione di New Delhi, che in 5 anni hanno raccolto dalla strada oltre 50 donne, aiutandole a iniziare una nuova vita.

La maggior parte delle prostitute sono originarie degli stati più poveri dell’India come Bihar, Chhattisgarh, West Bengala, Orissa e Tamil Nadu. Arrivate nella capitale con la speranza di trovare un lavoro, esse diventano vittima di sfruttatori senza scrupoli che con false promesse le attirano nel mondo della prostituzione.   

Suor Chandama Pradhan, responsabile dell’iniziativa, racconta: “Per prima cosa, cerchiamo di ristabilire un rapporto con la famiglia, che aiuti le ragazze a uscire dalla strada, infondendo loro coraggio”. La religiosa dice che il secondo passaggio è aiutare le giovani ad aprirsi e condividere i dolori e le pene, conseguenza della loro scelta. Superato il  trauma, le giovani iniziano un cammino di scoperta delle proprie qualità e imparano a ricamare, fabbricare candele e prodotti estetici. Le suore offrono anche ospitalità alle ragazze prive di un’abitazione e a tutt’oggi il convento ospita 15 ex prostitute. La religiosa aggiunge che il loro lavoro è nato perché la maggior parte dei programmi di recupero dei lavoratori del sesso è dedicata a minori e poche organizzazioni aiutano le donne, vedendo come qualcosa di normale la prostituzione adulta.

“Durante questi 5 anni – afferma sr. Pradhan – abbiamo notato come queste donne siano piene di spiritualità e di timore di Dio, ma cadendo vittima del male della società non riescono da sole ad abbandonare quel tipo di vita.” “Il nostro apostolato tra loro –continua – è per noi impegnativo e i rischi sono tanti, ma noi amiamo fare qualcosa che possa ridare alle giovani dignità e rispetto”.