Papa: mons. Padovese, non è assassinio politico o a sfondo religioso
Parlando con i giornalisti, Benedetto XVI parla delle navi attaccate da Israele e torna ad affermare che la violenza non risolve: occorrono invece “la pazienza e il coraggio” di ricominciare. Il prossimo Sinodo per il Medio Oriente sia occazione per far crescere il dialogo tra i cristiani e anche con i musulmani.
Nicosia (AsiaNews) – L’uccisione di mons. Luigi Padovese non è “un assassinio politico o a sfondo religioso” e il fatto  “non può essere attribuito alla Turchia e ai turchi, e non deve oscurare il dialogo”. E’ la convinzione espressa da Benedetto XVI nella conversazione con i giornalisti a bordo dell’aereo che lo ha portato a Cipro, meta del suo 16mo viaggio internazionale.
 
Il Papa ha commentato anche l’attacco degli israeliani alle navi dirette a Gaza, sostenendo che non si deve mai perdere la speranza nella pace. In questi episodi, ha detto, “c'è sempre il pericolo che si perda la pazienza, che si dica adesso basta e che non si voglia più cercare la pace”. Invece, “ogni giorno dobbiamo imitare Dio nella sua pazienza; dopo tutti i casi di violenza, non bisogna perdere la pazienza e avere il coraggio di ricominciare”.  E proprio questo è il compito della Santa Sede: “creare la disposizione del cuore per ricominciare di nuovo, nella certezza che possiamo andare avanti, che la violenza non è la soluzione”.
 
Parlando infine del prossimo Sinodo per il Medio Oriente ha auspicato che esso sia occasione per far crescere, oltre che tra i cristiani, “la comune capacità di dialogo con i fratelli musulmani”. “Tutti i tentativi per una convivenza sempre più fruttuosa e fraterna sono molto importanti”.