Tbilisi, i Padri cappadoci uniscono cristiani e ortodossi
Dal 2 al 4 giugno si è tenuta all’università di Ilia la conferenza internazionale “La Cappadocia cristiana e il Caucaso”. Al saluto inaugurale, insieme a rappresentanti dell’università e della Chiesa cattolica, luterana e battista, anche un inviato del Patriarcato georgiano.

Tbilisi (AsiaNews) - Grande partecipazione di studenti, professori e fedeli delle comunità cattoliche alla conferenza internazionale “La Cappadocia cristiana e il Caucaso”, organizzato dalla Chiesa cattolica georgiana presso l’università statale Ilia di Tbilisi.

Per la presentazione alla comunità accademica del simposio, che ha avuto luogo dal 2 al 4 giugno, sono intervenuti Gigi Tevsadze, rettore dell’università statale Ilia, mons. Giuseppe Pasotto, amministratore apostolico della Chiesa cattolica in Georgia, mons. Hans-Joachim Kiderlen, vescovo della Chiesa luterana in Georgia, e mons. Malkhaz Songulashvili, vescovo della Chiesa battista in Georgia.

A loro si è unito per un saluto anche un rappresentante del Patriarcato georgiano, facendo così della conferenza un’importante prova di ecumenismo oltre che un forte momento di approfondimento culturale.

I relatori venuti da Italia, Francia, Russia, Ucraina e Grecia hanno guidato la riflessione, assieme ai colleghi georgiani, sull’importanza dei Padri cappadoci della Chiesa come san Gregorio di Nissa o san Basilio Magno.

La tre giorni di seminari si è conclusa con una visita alla città rupestre di Varzia,, località ai confini con l’Armenia e la Turchia, un complesso monastico scavato nella roccia considerato nel XIII secolo l’ultima propaggine della Cappadocia in Georgia.

Gli organizzatori della conferenza, soddisfatti dell’andamento del convegno, hanno dichiarato che l’obiettivo per il futuro è quello di “cercare nuovi modi per un coinvolgimento rispettoso e fattivo del Patriarcato georgiano e delle sue istituzioni accademiche”.