Nepal, la nuova via per il traffico di uomini verso i Paesi arabi
di Kalpit Parajuli
La buona nomea dei cittadini del Nepal nelle compagnie dei Paesi arabi spinge i lavoratori migranti di India e Bangladesh a cambiare identità, cadendo nelle mani dei trafficanti. Fermati in questi giorni a Kathmandu oltre 1200 cittadini bangladeshi che tentavano di emigrare nei paesi arabi con falsi passaporti nepalesi costati fino a 4mila euro.

Kathmandu (AsiaNews) – I trafficanti di uomini scelgono il Nepal come nuova terra di passaggio per lavoratori migranti e profughi, sfruttando l’instabilità politica del Paese. In questi giorni la polizia di Kathmandu ha fermato oltre 1200 cittadini del Bangladesh che tentavano di emigrare nei paesi arabi con falsi passaporti nepalesi. Secondo fonti locali, gli agenti del racket hanno chiesto dai 3mila ai 4mila euro per ogni documento. Il traffico di uomini è venuto alla luce dopo l’arresto di Mohhamad Saibuddin, numero uno dei trafficanti, trovato mentre tentava di nascondere un gruppo di clandestini in un’abitazione di Kathamandu.

In Arabia Saudita ed Emirati Arabi i cittadini nepalesi sono considerati dei buoni lavoratori e spesso le compagnie locali facilitano le operazioni di ingresso. Per questa ragione i trafficanti costringono molti lavoratori migranti di India e Bangladesh a procurarsi un passaporto nepalese prima di recarsi nei Paesi arabi.

Anwar Hussain, cittadino del Bangladesh, racconta ad AsiaNews: “Quando ho rifiutato di cambiare identità, i trafficanti mi hanno insultato e minacciato”. Hussain aggiunge che durante le operazioni di falsificazione dei documenti i criminali hanno nascosto lui e suoi compagni in un’abitazione di Kathmandu, ordinando loro di imparare la lingua locale e di fingersi cittadini nepalesi nel caso qualcuno li avesse scoperti. 

“Questo traffico internazionale – afferma Bhim Rawal, Ministro dell’interno – è diventato più pericoloso a causa dell’instabilità politica del nostro Paese, ma cercheremo di catturare i criminali chiedendo aiuto alla comunità internazionale”.

Dal 2008 il Nepal è una repubblica parlamentare, dopo secoli di monarchia e quasi 10 anni di guerra civile tra esercito e guerriglieri maoisti, che hanno vinto le elezioni del 2008 guidati dal loro leader Prachanda. Nel maggio 2009 le dimissioni dell'ex primo ministro e leader maoista Prachanda, dovute al mancato reintegro degli ex guerriglieri all'interno dell'esercito, hanno portato il Paese sull’orlo di una nuova crisi. A tutt’oggi il Nepal vive una situazione di stallo politico ed economico che ha aumentato l’emigrazione verso i Paesi stranieri e le  operazioni illegali. Lo scorso 28 maggio il parlamento ha rimandato ancora una volta il varo della nuova costituzione repubblicana per i continui scioperi organizzati dai leader maoisti e le tensioni presenti all’interno della coalizione di governo.