Corea, la Chiesa “rinnovi il proprio amore per Dio”
di Joseph Yun Li-sun
A conclusione dell’Anno sacerdotale, le diocesi di tutto il Paese si sono riunite attorno al proprio clero, chiamato ad essere “servo dei servi del Signore”.

Seoul (AsiaNews) – Il ministero sacerdotale “non significa avere potere sugli uomini, ma al contrario è un impegno ad essere servo dei servi di Dio. Come sacerdoti dobbiamo fare del nostro meglio per seguire Dio e i suoi insegnamenti tramite la preghiera: siamo stati scelti dal Signore nonostante le nostre debolezze e i nostri difetti, e soltanto in questo modo possiamo dimostrarci degni”. Lo ha detto l’arcivescovo di Seoul, cardinale Nicholas Cheong Jin-suk, durante l’omelia della messa che ha concluso l’Anno sacerdotale.

La Chiesa cattolica è estremamente dinamica in Corea del Sud. In meno di dieci anni, i fedeli sono aumentati in maniera costante, arrivando a rappresentare il 10,1% della popolazione. Anche il clero locale è aumentato. Delle 15 diocesi, che contano in totale 5 milioni e 120mila fedeli, la più grande è l’arcidiocesi di Seoul, dove risiede il 27,4% dei cattolici.

Il numero dei battezzati nel 2009 è salito a 157mila, il 10,9% in più rispetto al 2008. Se il numero dei bambini battezzati è cresciuto del 7,5% in un anno, preoccupa il dato di quelli battezzati prima di compiere un anno, che sono diminuiti sensibilmente, segno che è ancora necessario promuovere il battesimo dei bambini appena nati.

Nel 2009 sono stati ordinati 149 sacerdoti, 21 più del 2008 e il 69% dei 4913 preti presenti in Corea ha tra i 20 e i 40 anni. Secondo le statistiche, confrontando il numero dei sacerdoti con quello dei fedeli, in Corea c’è un prete ogni 1171 fedeli.

Per la conclusione dell’Anno sacerdotale, che si è celebrato nella solennità del Sacro Cuore di Gesù, tutte le diocesi hanno celebrato una messa particolare seguita da momenti in cui la comunità si è riunita. Nell’arcidiocesi di Daegu la messa è stata guidata dall’amministratore diocesano, mons. Taddeo Cho Hwan-kil, che ha detto: “I fedeli rispettano i loro sacerdoti e ne sono fieri. Ma questi devono rispondere a questo affetto con personalità e maturità”.

Il presule ha poi chiesto ai fedeli presenti di “continuare a pregare per i sacerdoti, chiamati a svolgere un lavoro importante. Le vostre preghiere devono aiutare il clero a lavorare nella maniera corretta, rispettando la propria vocazione”.

L’arcivescovo di Kwangju, mons. Igino Kim Hee-joong, ha sottolineato: “Stiamo celebrando la fine dell’Anno sacerdotale, ma non dobbiamo dimenticare che domani è il primo giorno di un nuovo anno. Oggi rinnoviamo la nostra risoluzione a rispondere all’amore e all’aiuto di Dio con la preghiera e con ogni sforzo per onorarlo”.