Mons. Jia Zhiguo, vescovo sotterraneo, è stato liberato dopo 15 mesi
di Wang Zhicheng
Ieri sera ha celebrato una messa insieme a centinaia di suoi fedeli. L’arresto era motivato dal tentativo dell’Associazione patriottica a frenare l’unità fra Chiesa ufficiale e sotterranea, desiderata dalla Santa Sede. Mons. Jia ha rassicurato i fedeli di non essersi iscritto all’Associazione patriottica.
Pechino (AsiaNews) – Mons. Giulio Jia Zhiguo, vescovo sotterraneo di Zhengding (Hebei) è stato liberato dopo 15 mesi di detenzione in un luogo sconosciuto. La sua liberazione è avvenuta ieri mattina. Ieri sera il vescovo, circondato da centinaia di suoi fedeli, ha potuto celebrare la messa nella cattedrale del villaggio di Wuqiu (v. foto), dove risiede.
 
Non sono chiari i motivi del governo per la sua liberazione. In passato mons. Jia è stato spesso arrestato e poi rilasciato dopo mesi. In questi periodi egli viene segregato in una stanza e sottoposto a sessioni politiche personali, in cui si cerca di convincerlo a sottoscrivere l’appartenenza all’Associazione patriottica, l’organizzazione del Partito comunista che vuole edificare una chiesa nazionale senza legami con la Santa Sede.
 
Parlando con i suoi fedeli, mons. Jia ha spiegato che egli non ha per nulla deciso di appartenere all’Associazione patriottica, né di sottomettersi all’autorità del Consiglio dei vescovi ufficiali [una specie di conferenza episcopale, non riconosciuta dal Vaticano, perché mancante dei vescovi sotterranei e perchè si proclama "indipendente" (duli) dalla Santa Sede].
 
Secondo fonti di AsiaNews, quest’ultimo suo arresto voleva colpire al cuore i tentativi del Vaticano nel voler riconciliare Chiesa ufficiale e sotterranea dell’Hebei, la regione a massima concentrazione di cattolici. Mons. Jia, vescovo sotterraneo, si era riconciliato con mons. Jang Taoran, vescovo di Shijiazhuang (Hebei), la diocesi ufficiale. I due vescovi si sono incontrati spesso e hanno cominciato a costruire un piano pastorale comune. Ma non appena l’Associazione patriottica lo ha scoperto, ha obbligato i due vescovi a non più incontrarsi e li ha messi sotto custodia della polizia 24 ore su 24. Secondo alcuni fedeli locali, la polizia avrebbe detto a mons. Jia Zhiguo che “questa unità [fra i due vescovi – ndr] è cattiva perché è voluta da una potenza straniera come il Vaticano. Se unità ci deve essere, deve avvenire attraverso il governo e l’Ap”. Data la resistenza di mons. Jia a sottoscrivere l’adesione all’Ap, la polizia si è messa a irridere il vescovo, dicendo che il governo metterà un altro vescovo al suo posto e che per lui “è tempo di andare in pensione, dato che è malato”.
 
Dopo ciò, mons. Jia è stato arrestato il 30 marzo 2009, in concomitanza con l’incontro in Vaticano della Commissione plenaria sulla Chiesa in Cina. All’epoca, il Vaticano aveva espresso “profondo dolore” per l’arresto di mons. Jia e per la situazione di altri vescovi e sacerdoti “privati della libertà”.
 
Con la sua liberazione, rimangono ancora sequestrati due vescovi sotterranei: mons. Giacomo Su Zhimin (diocesi di Baoding, Hebei), 76 anni, arrestato e scomparso dal 1996; mons. Cosma Shi Enxiang (diocesi di Yixian, Hebei), 87 anni, arrestato e scomparso il 13 aprile 2001. In prigtione o ai lavori forzati rimangono anche una decina di sacerdoti.