Haryana, cadono le barriere di casta. Una dalit eletta capo di un villaggio indiano
di Nirmala Carvalho
Rani Devi è stata nominata “Sarpanch” (capo) di Serhada. Il villaggio si trova nel distretto di Hisar, da sempre teatro di violenze e atrocità da parte dei Jat (Superiori) contro le caste minori e i fuoricasta come i dalit.

Chandigarh (AsiaNews) – Rivoluzionaria caduta delle barriere sociali nel distretto di Hisar, in Haryana (nord-ovest dell’India), dove una donna dalit è stata eletta “Sarpanch” (capo) di Serhada. Il piccolo villaggio è dominato dai Jat (Superiori), comunità famosa per le sue violenze contro le caste ritenute inferiori, o come i dalit, gli “intoccabili” del sistema sociale indiano.

 Nei villaggi dell’Haryana, i Khaap Panchayats (consiglio della comunità) sono conosciuti per le loro decisioni discriminatorie e violente contro le caste minori. Il 21 aprile, ad esempio, a soli 40 km da Serhada, nel villaggio di Mirchpur, un gruppo di jats ha dato fuoco a un uomo di 70 anni e a sua figlia di 18, entrambi appartenenti alla comunità dalit.

 Contro questa tradizione, il 7 luglio Rani Devi è stata eletta capo del villaggio di Serhada, nel distretto di Hisar, con 1384 voti a favore su 1702. Devi, moglie di un povero pastore, si è detta sorpresa: “Io sono figlia adottiva di questo villaggio e adesso sono responsabile di ogni famiglia che vive qui. Questo rafforzerà il nostro legame con loro”.

 Raghuveer Lathar and Jagbeer Poonia, membri del consiglio di Serhada, hanno dichiarato: “Il governo dovrebbe elevare il nostro villaggio a modello per tutti. Noi vogliamo che chiunque raggiunga la prosperità. Abbiamo piena fiducia in Rani Devi”. Un anziano del villaggio ha motivato così l’elezione di Devi: “Abbiamo dato una risposta a tutti i leader politici che hanno interessi personali negli incidenti di Mirchpur”.