Rischio di violenze per l'arresto del "papa" indù
Il leader è accusato dell'omicidio di un collaboratore.

Madras (AsiaNews/Agenzie) – Ha provocato la minaccia di una "protesta nazionale" da parte della destra religiosa, l'arresto, con l'accusa di omicidio volontario, di Jayendra Saraswati, uno dei maggiori leader religiosi indù, soprannominato "il papa dell'induismo". Sarasawati, 71 anni, è accusato di essere il mandante dell'assassinio di Thiru Sankararaman, già suo assistente, col quale l'anno scorso aveva avuto contrasti. "Legami col 'papa' – ha detto C. Premkumar, capo della polizia di Kanchipuram, 70 chilometri a sud di Madras – sono stati provati dal ritrovamento di documenti bancari". Per l'omicidio di Sankararaman, ucciso a colpi d'ascia nel suo ufficio di Kanchipuram, il capo della polizia ha reso noto l'arresto di 14 persone, "due delle quali hanno evidenziato il ruolo importante avuto dal 'papa' nell'assassinio".

Sarasawati, che è detto anche "il profeta di Kanchi", è a capo del tempio di Kanchipuram, antico di 2500 anni, e gode di enorme prestigio nel sud dell'India. Il suo arresto ha provocato la decisa protesta dei movimenti nazionalisti indù. L. Ganeshan, segretario del Baratiya Janata Party (BJP), che guidava il precedente governo, si è detto "arrabbiato" per il fatto che il santone è stato umiliato per un arresto avvenuto in piena notte. Il Vishwa Hindu Parishad (VHP, il Consiglio mondiale indù) ha chiesto "la liberazione immediata e senza condizioni" di Sarasawati, minacciando una "protesta nazionale". "Con l'arresto del venerato 'papa' – ha dichiarato il segretario generale del VHP, Praveen Togadia – le autorità hanno dichiarato guerra aperta alla religione induista" e "tutti i cittadini, bambini compresi, risponderanno in maniera adeguata".

Una trentina di anni fa, l'arresto di un leader religioso indù aveva provocato un'ondata di proteste ed anche suicidi di fedeli.