Ahmadinejad, aiuti economici alle famiglie per raddoppiare la popolazione
Previsti 950 dollari per le famiglie che avranno figli entro il 21 marzo 2011, più altri 95 all’anno fino all’età di 18. Il denaro potrà essere ritirato al 20mo compleanno dei figli. Dubbi sulla sostenibilità della manovra. Si teme l’aumento della disoccupazione.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente Ahmadinejad vuole raddoppiare la popolazione dell’Iran, portandola dagli attuali 75 milioni a 150 milioni. È questo lo scopo dichiarato della politica approvata da Teheran il 27 luglio, che prevede aiuti finanziari per le famiglie che avranno figli durante l’anno in corso (cominciato per il calendario iraniano il 21 marzo scorso).

 Ad ogni famiglia cui nascerà un nuovo figlio saranno versati 950 dollari in un conto governativo. Ogni anno lo Stato addebiterà nel conto altri 95 dollari, fino a che il figlio non raggiungerà i 18 anni. Una volta raggiunto il 20mo compleanno, il denaro potrà essere ritirato e usato per educazione, matrimonio, salute o per comprare una casa.

 “Coloro che sostengono la pianificazione familiare, pensano con i criteri del mondo laico” ha detto il presidente iraniano presentando l’iniziativa e opponendosi alla vecchia politica iraniana “di importazione occidentale”. Nel 1970 l’Iran ha lanciato una forte campagna per ridurre la natalità, con lo slogan “Due figli sono sufficienti”.  Dopo la rivoluzione islamica del 1979, la campagna di controllo sulla popolazione è stata invertita, per poi essere ripristinata 10 anni dopo, quando l’economia ha cominciato a vacillare sotto il peso del crescente numero di abitanti.

 Negli anni ’90, Teheran ha ridotto le nascite incoraggiando l’uso di contraccettivi, portando il tasso di natalità dal 3,9% (1986) all’1,6% (2006). Fin dalla sua prima elezione nel 2005, Ahmadinejad ha sostenuto l’aumento delle nascite.

 Il presidente iraniano non ha però rivelato dove troverà i soldi per rendere effettiva la manovra e c’è il timore che in futuro la disoccupazione possa crescere oltre il 10% attuale a causa della nuova politica.