Quetta: sale a 73 morti il bilancio degli attacchi contro la comunità sciita
L’attentato suicida è avvenuto ieri durante una manifestazione a favore della Palestina, alla quale partecipavano oltre 2500 persone. Per protesta, la popolazione ha incendiato diversi negozi nel centro della città. L’attacco è stato rivendicato dal Lashkar-e-Jhangvi, gruppo sunnita, che nei giorni aveva già colpito la comunità sciita di Lahore.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) -  Sale a 73 morti e oltre 160 feriti il bilancio dell’attacco suicida avvenuto ieri a Quetta nel Belucistan, durante una manifestazione della comunità sciita a favore della Palestina, alla quale partecipavano oltre 2500 persone. Per ricordare la vittime l’associazione locale Shiite Conference ha indetto 40 giorni di lutto cittadino. 

Ieri a Quetta, migliaia di musulmani sciiti erano in strada per celebrare l’al Quds-day, manifestazione a favore dei palestinesi voluta negli anni ’80 dall’ayatollah Khomeini. Intorno alle 15,00 (ora locale) un kamikaze, Rashid Moaawia di 22 anni, si è fatto esplodere in mezzo alla folla, provocando una carneficina. Subito dopo l’attentato la popolazione sciita si è riversata per le strade, incendiando diversi negozi. Al momento, l’area è presidiata dalla polizia.

Questo è il secondo in pochi giorni subito dai musulmani sciiti. Il due settembre scorso a Lahore, un triplice attacco suicida ha fatto 33 morti e oltre 200 feriti durante una processione in memoria del profeta Alì, nipote di Maometto e principale autorità spirituale dell’islam sciita. Entrambi gli attentati sono stati rivendicati dagli estremisti sunniti del Lashkar-e-Jhangvi, che hanno colpito per vendicare la morte di alcuni loro leader uccisi dagli sciiti.

Intanto Ban Ki-moon, segretario generale dell’Onu, ha condannato gli attacchi, definendoli inaccettabili ed esprimendo la sua solidarietà alle vittime.